Da oggi partono gli adempimenti per regolarizzare colf e badanti in nero. I datori di lavoro che intendono avviare la procedura di emersione dal lavoro irregolare potranno cominciare a pagare il contributo di 500 euro.
L'assessore della Provincia autonoma di Trento alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Giovanazzi Beltrami ha inviato un messaggio alle comunità islamiche del Trentino in occasione dell'inizio del Ramadan.
Una famiglia italiana su dieci ricorre ai servizi offerti da badanti e colf. Sono, infatti, 2 milioni 451 mila le famiglie che ricorrono a un collaboratore domestico o all'assistenza per un anziano o un disabile.
Gli immigrati non tolgono il lavoro agli italiani. E’ quanto rileva uno studio recente della Banca d’Italia il quale rileva anche che i redditi da lavoro dipendente nel settore privato degli stranieri sono inferiori a quelli degli italiani.
"Lavorare insieme, unire le forze dei tanti enti ed associazioni che collaborano in questo progetto – sono state le parole dell’assessore alla solidarietà internazionale e alla convivenza, Lia Beltrami..."
Con la legge sulla sicurezza pubblica in vigore dall’8 agosto scorso sono state introdotte alcune novità riguardo i requisiti necessari per ottenere la cittadinanza italiana per residenza e matrimonio.
Le dichiarazioni di nascita e di riconoscimento di un figlio di immigrato non richiedono la presentazione di documenti di soggiorno in quanto le dichiarazioni vengono rese nell'interesse pubblico.
Con legge n. 102 del 2009 lo Stato italiano ha previsto la possibilità di regolarizzare colf e bandanti che sono occupati in nero e senza il permesso di soggiorno.
La legge n. 94/2009 in materia di sicurezza che inasprisce le norme sulla condizione giuridica degli stranieri e sulle modalità di ingresso e soggiorno degli immigrati è in vigore dall'8 agosto 2009.
Accanto alle puntuali conferme fornite dai dati Istat, un altro importante indicatore sottolinea il ruolo fondamentale della componente migratoria a sostegno del bilancio demografico.