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Badanti e colf immigrate

19/08/2009

Una famiglia italiana su dieci ricorre ai servizi offerti da badanti e colf. Sono, infatti, 2 milioni 451 mila le famiglie che ricorrono a un collaboratore domestico o all'assistenza per un anziano o un disabile.

Una famiglia italiana su dieci ricorre ai servizi offerti da badanti e colf. Sono, infatti, 2 milioni 451 mila le famiglie che ricorrono a un collaboratore domestico o all'assistenza per un anziano o un disabile, ovvero il 10,5% delle famiglie italiane. Lo evidenzia la fondazione Censis in un’indagine recente in cui tratteggia il profilo dei collaboratori domestici in Italia. Secondo l’indagine, sono 1,5 milioni di colf e badanti che lavorano in Italia, il 37% in più che nel 2001. Di queste, il 71,6% è di origine immigrata. Sono presenti in Italia in media da 7 anni. Lavorano intorno a 35 ore alla settimana e guadagnano circa 930 euro netti al mese. La maggioranza, quasi 60%, lavora per una sola famiglia, mentre il resto per più famiglie. Il 35,6% delle badanti straniere vive stabilmente presso la famiglia per cui lavora, dove si occupa di tutto ciò che riguarda la vita quotidiana. Più di un terzo delle badanti o delle colf straniere proviene da un paese dell'Unione europea, ha preso la cittadinanza italiana o ha ottenuto la carta di soggiorno. Il resto, invece, deve confrontarsi con il periodico rinnovo del permesso di soggiorno o si trova in condizione di irregolarità. Il 13,6% delle badanti ha un età superiore a 50 anni, il 29,1% tra 41 e 50 anni, il 39,3% ha tra 30 e 40 anni e il 18% ne ha meno di 30. Anche in Trentino sempre più famiglie ricorrono ai servizi delle assistenti familiari, soprattutto per curare gli anziani non autosufficienti. E’ quanto rileva un’indagine realizzata recentemente dal Cinformi sui bisogni e l’orientamento delle famiglie che si avvalgono di una badante straniera. La maggior parte delle collaboratrici familiari proviene dall’Europa dell’est, in particolare da Ucraina, Moldavia e Romania. Hanno un’età media di circa 47 anni e più della metà ha un titolo di studio medio alto. In generale, però, le famiglie trentine considerano che sarebbe utile una formazione specifica delle assistenti familiari. La presentazione dell’indagine avverrà nelle prossime settimane.

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Pubblicato il: Sabato, 22 Agosto 2009 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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