18/12/2024
Ecco i principali risultati del 12° Rapporto Carta di Roma intitolato “Notizie di contrasto”
18/12/2024
Ecco i principali risultati del 12° Rapporto Carta di Roma intitolato “Notizie di contrasto”È stata presentata stamane a Roma la 12° edizione del Rapporto dell' Associazione Carta di Roma , intitolata "Notizie di contrasto". La pubblicazione analizza la trattazione del fenomeno migratorio da parte degli organi di informazione in Italia. L'evento, svoltosi in occasione della Giornata internazionale delle persone migranti, è frutto della collaborazione con Osservatorio di Pavia, Ordine dei giornalisti, UNHCR Italia e 8×1000 della Chiesa Valdese.
Tra le continuità, si segnala la permanenza della rappresentazione delle migrazioni come una “crisi permanente”, con un linguaggio allarmistico che registra una presenza relativamente costante di parole come “emergenza”, “crisi”, “allarme” e “invasione” (5.728 occorrenze) nel periodo 2013-2024, anche se con una lieve diminuzione nell’ultimo anno.
Le migrazioni restano principalmente una questione politica, con toni polarizzanti e un lessico rigido che enfatizza i contrasti: il 26% delle notizie sulle migrazioni contiene almeno una dichiarazione di un esponente politico.
Le persone migranti e rifugiate continuano a non essere protagoniste: solo il 7% dei servizi dei telegiornali include la voce diretta dei protagonisti delle migrazioni, confermando un trend consolidato negli anni recenti.
Il primo tema in agenda è sempre quello sui “Flussi migratori”, mentre rimane basso il valore della voce “Accoglienza”.
Tre i principali elementi di discontinuità, distintivi del 2024 rispetto al 2023.
Un netto calo dell’attenzione mediatica verso la questione migratoria (contrazione del 40% circa in stampa e Tg prime time). Assenza di eventi che hanno generato picchi di attenzione particolari, come era stato nel 2023 per la strage di Cutro e il decennale del naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013.
La crescita delle voci Economia e Lavoro (11 %) e Società e cultura (18,3%): incidenti e sicurezza sul lavoro, lotta a lavoro nero e caporalato, dibattito sulla riforma della cittadinanza, razzismo nello sport, episodi di antisemitismo.
Il tema principale dell’anno è l’accordo tra Italia e Albania sui centri per persone migranti.
I TITOLI SULLE PRIME PAGINE DELLA STAMPA
• Nel 2024, le prime pagine dei quotidiani italiani mostrano un netto calo dell’attenzione verso la questione migratoria, con 897 titoli rilevati, pari a una diminuzione del 42% rispetto al 2023, quando nello stesso periodo si contavano 1536 titoli.
• L’attenzione mediatica appare discontinua, con una scarsa copertura nei primi sei mesi dell’anno, un picco a giugno, coincidente con la morte del bracciante indiano Satnam Singh, e un aumento tra settembre e ottobre, legato all’attuazione dell’accordo con l’Albania.
• L’agenda dei temi vede prevalere i “Flussi migratori” (58% degli articoli), seguiti da “Società e cultura” (22%) e “Economia e lavoro” (7%). Il tema dell’“Accoglienza” rimane marginale, rappresentando solo il 2% della copertura.
IL VOCABOLARIO DELLA STAMPA SULLE MIGRAZIONI
• Nei primi 10 mesi del 2024, la stampa italiana ha prodotto 4.511 titoli sulle migrazioni, registrando una riduzione rispetto al 2023 (-34%), segno dell’assenza di picchi di attenzione rilevanti ma non di una diminuzione dell’importanza del tema nell’agenda dei media.
• Il tema principale del 2024 è l'accordo tra Italia e Albania sui centri per migranti, trattato in vari momenti chiave.
• Rimane debole la correlazione tra il numero di arrivi via mare e la produzione di titoli dal 2013 al 2024, suggerendo che i media trattano il tema in base a logiche specifiche trascendono l’effettiva pressione migratoria.
• I media continuano a rappresentare le migrazioni come una "crisi permanente", con un linguaggio allarmistico che registra una presenza relativamente costante di parole come “emergenza”, “crisi”, “allarme”, e “invasione” (5.728 occorrenze) nel periodo 2013-2024, anche se con una lieve diminuzione nell’ultimo anno.
• La parola simbolo del 2024 è «Albania», in relazione all’accordo sui centri per migranti fuori dall'Europa.
• La migrazione è principalmente presentata come questione politica, con toni polarizzanti e un lessico rigido che enfatizza i contrasti. Nel 2024, vi è una riduzione dell'attenzione sugli “sbarchi”, nonostante il lessico rimanga invariato, e una minore copertura sulle questioni di integrazione e protezione umanitaria, eccetto per aspetti legati a legalità e sicurezza sul lavoro. Nel contempo, tuttavia, l’associazione tra immigrazione e criminalità è meno centrale che in passato, sebbene con significative differenze tra i media.
• Il termine stigmatizzante «clandestino» è apparso 1.772 volte nei titoli della stampa italiana tra il 2013 e il 2024, con un picco nel 2017 e 2018, e una successiva tendenziale riduzione. Nei primi 10 mesi del 2024, il termine è stato usato 37 volte, pari all’1% del totale dei titoli.
• L’uso di espressioni derogatorie come «extracomunitario», «vu cumprà», «zingaro», e «nomade» è diminuito negli anni dal 5% nel 2014 all’1% tra il 2022 e il 2024. Questa tendenza riflette un progresso nelle pratiche giornalistiche, frutto di iniziative di sensibilizzazione e formazione.
• I termini legati allo status giuridico dei migranti («profugo», «rifugiato», «richiedente asilo») hanno avuto un picco nel 2015-2016, ma sono in lieve diminuzione dal 2022 al 2024, con un ritorno ai termini legati alla migrazione («migrante», «immigrato», «straniero»). Nel 2024, si osserva una risalita dei termini legati alla protezione internazionale, soprattutto in relazione ai profughi palestinesi.
LE MIGRAZIONI NEI TELEGIORNALI DI PRIMA SERATA
• Dopo un 2023 caratterizzato da un’attenzione mediatica significativa sui temi migratori, nel 2024 si registra un netto calo di attenzione, con una contrazione del 41% nelle notizie di prime time sui migranti (da 3076 a 1809 nei periodi tra gennaio e ottobre dei due anni). Il 2024 è stato ricco di altri eventi e temi altamente notiziabili, tra i quali il conflitto russo-ucraino e quello in Medioriente, le elezioni europee e le presidenziali statunitensi. Questa ricchezza di temi ‘da prima pagina’ può aver determinato il calo di attenzione alla questione migratoria.
• Tutti i telegiornali delle sette reti indistintamente hanno ridotto la copertura dei temi migratori rispetto all’anno precedente, con un calo deciso per alcuni.
• L’andamento dell’attenzione nel corso dei dieci mesi analizzati è discontinuo con picchi di visibilità che si alternano a periodi di minor interesse.
• La classificazione in macro temi di tutte le notizie che trattano di migrazioni, razzismo, intolleranza o che hanno come protagonisti migranti mostra come prima voce quella dei Flussi migratori, anche se nel 2024 il peso percentuale di questo tema è nettamente inferiore all’anno precedente (dal 74% del 2023 al 44,3% del 2024). I flussi dei quali si parla sono quasi esclusivamente quelli via mare. Insieme alla cronaca degli arrivi e dei naufragi, l’informazione dei tg punta i riflettori verso il protocollo Italia-Albania.
• Il secondo elemento che accomuna il 2023 al 2024 è il valore basso della voce Accoglienza, che passa dal 3.7% dell’anno scorso al 2,9% di quest’anno.
• Le voci Economia e Lavoro (11 %) e Società e cultura (18,3%) crescono rispetto all’anno precedente.
• Nel 2024, solo il 7% dei servizi dei telegiornali include la voce diretta dei protagonisti delle migrazioni, confermando un trend consolidato negli anni recenti.