Vai menu di sezione

Vacanze, la crisi “morde”

22/07/2014

Le difficoltà lavorative e quindi economiche sono il principale ostacolo ad una vacanza

Siamo in piena estate e con il caldo cresce il desiderio di andare in vacanza. Ma quanti, fra trentini e “nuovi trentini”, potranno permetterselo? Anche per i cittadini di origine immigrata, così come per l'intera comunità, le ferie “fuori porta” o nel paese d'origine rappresentano in molti casi un impegno economico insostenibile.
Abbiamo chiesto ad alcuni migranti incontrati al Cinformi (sede di Trento) di raccontarci i loro piani per quest’estate e le risposte sono state molto diverse fra loro. M., 37 anni, originario del Bangladesh, ci ha detto che lavorando tutto l’anno cercherà di ritagliarsi una settimana durante la quale girerà per l’Italia. Un altro signore, R., 45 anni, originario del Marocco, ci dice che pur avendo un lavoro stabile non può permettersi una vacanza dando la precedenza, naturalmente, al mantenimento della propria famiglia. C’è anche chi d'estate in Trentino preferisce lavorare e sceglie di andare nel proprio paese d’origine quando qui è inverno. È il caso, più frequentemente, delle persone provenienti in particolare dai paesi del centro-sud America. Come C., 30 anni, originario di Santo Domingo, il quale ha programmato una vacanza a gennaio per andare a trovare i propri cari e vedere la terra natale. B., 54 anni, del Bangladesh, alle vacanze non pensa proprio perché, essendo senza un’occupazione stabile da diversi anni, preferisce dedicarsi completamente alla ricerca di un lavoro. Anche l'imminente rinnovo del suo permesso di soggiorno sembra aver influenzato la decisione di partire o meno per un eventuale viaggio nel paese d’origine.
Ricordiamo che le persone di origine immigrata in attesa del rinnovo del titolo di soggiorno possono uscire dall’Italia solo se in possesso di:
● ricevuta rilasciata da Poste Italiane S.p.A. che attesta l'avvenuta presentazione della domanda di rinnovo del loro permesso di soggiorno o della carta di soggiorno;
● titolo di soggiorno scaduto;
● passaporto o altro documento equipollente

A condizione che:
● l'uscita e il rientro avvengano attraverso una qualunque frontiera esterna italiana (circolare 11 marzo 2009) pertanto lo straniero può recarsi nel suo Paese e rientrare in Italia solo con volo diretto, quindi senza scali in Paesi Schengen; qualora l'aereo faccia scalo in Paesi extra Schengen lo straniero dovrà informarsi preventivamente presso le Autorità diplomatiche (ambasciata o consolato) del Paese dello scalo oppure presso un operatore turistico sulla possibilità di transito prevista per i cittadini del suo Paese;
● lo straniero esibisca il passaporto o altro documento di viaggio equipollente, unitamente al visto d'ingresso dal quale desumere i motivi del soggiorno (lavoro subordinato, lavoro autonomo o ricongiungimento familiare) e la ricevuta di Poste Italiane S.p.A.;
● il viaggio non preveda il transito in altri Paesi Schengen, essendo lo stesso precluso.

torna all'inizio del contenuto
Pubblicato il: Martedì, 22 Luglio 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

Valuta questo sito

torna all'inizio del contenuto