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Trentino terra di dialogo e riconciliazione

20/02/2012

Le linee programmatiche e gli interventi dell'assessorato provinciale alla Convivenza

Proseguono le conferenze stampa programmatiche decise dalla Giunta provinciale dopo la sua riunione a Lagolo. Recentemente è stata la volta dell'assessore alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami, che ha illustrato scenari e strategie del suo Assessorato, anche con riferimento ai due temi "cardine" emersi nel corso della Giunta di programma, la crescita economica del Trentino e l'Autonomia. "Il Trentino è terra di dialogo e riconciliazione - ha detto l'assessore con riferimento sia al settore della solidarietà internazionale che a quello dell'emigrazione - . I principi che ci guidano sono il fare rete, la reciprocità, le politiche di ascolto e di valorizzazione delle comunità, sia nei paesi lontani, dove operano le oltre 250 associazioni trentine attive in questo campo, sia qui, nel rapportarci ai 'nuovi trentini', che sono oggi il 10% della popolazione e danno un contributo importante alla nostra economia, sia sul versante del pil che su quello dell'erogazione di servizi alla persona: basti pensare che il Trentino, con l'Alto Adige, è il territorio dove il contributo all'Inps è più alto, 14% contro il 7% della media nazionale, e anche gettito Irpef generato dai migranti 'pesa' di più, con una media del 6,3%, contro il 4 % circa della media nazionale. Inoltre il 10% delle cooperative e il 10% delle ditte artigiane è frutto dell'intraprendenza dei 'nuovi trentini'." E ancora: pensiamo all'importanza del capitale sociale, della formazione, della costruzione di una comunità coesa, fattori propulsivi allo sviluppo territoriale, in cui tutti contribuiscono per quanto è loro possibile ma tutti lo fanno con convinzione. Il Piano convivenza del Trentino, preso ad esempio anche da altre regioni italiane, costituisce in questo senso uno strumento di grande efficacia e di grande importanza "pedagogica". Lo stesso dicasi per l'accoglienza dei profughi provenienti dalla Libia: già solo in termini di costi, grazie alle sinergie fra le diverse realtà del territorio (Croce Rossa, Vigili del Fuoco volontari) e del mondo dell'associazionismo, il costo per ogni persona (che, ricordiamo, fino all'accoglienza della domanda di protezione, non può lavorare) è di 25 euro al giorno, contro i 45 della media nazionale. Attualmente le domande di asilo politico o analoga protezione presentate in Trentino sono 200: 100 quelle esaminate, 50 quelle accolte. Anche la solidarietà internazionale - a cui il Trentino destina almeno lo 0,25% del Bilancio provinciale, pari attualmente a circa 11 milioni 300 mila euro - offre però un contributo significativo alla costruzione di Trentino sempre più unito, e lo farà con ancora maggior efficacia a mano a mano che i soggetti che tradizionalmente si dedicano ad essa saranno affiancati dalle categorie economico-imprenditoriali e del lavoro trentine, artigiani, agricoltori, allevatori, casse rurali, organizzazioni sindacali e così via, a sostegno e rinforzo di iniziative realizzate nei loro ambiti di competenza.
Ma il Trentino dell'Autonomia speciale può fare anche altro: può rappresentare un esempio di autogoverno compiuto, in seno ad un'entità statale, e di valorizzazione delle minoranze, per quegli scenari dove tutto ciò rappresenta una chimera: basti pensare al Medio Oriente, o al Tibet. Da qui all'importanza non solo dei tanti progetti sostenuti e finanziati dall'assessorato, in scenari spesso difficili, di guerra o di sistematica violazione dei diritti umani, ma anche delle attività di formazione e di educazione alla pace svolte in Trentino. "Ecco perciò il valore aggiunto rappresentato dal nuovo sito web, www.trentinosolidarieta.it e dalla banca dati del Trentino in rete, che consentono di identificare tutte le realtà, i progetti, le associazioni e i singoli cittadini presenti in ogni paese - ha detto ancora l'assessore - , dell'attività del Centro di formazione alla solidarietà internazionale, di iniziative come Officina Medio Oriente, Dialoghi in cammino o Sulle rotte del mondo, che consentono di aprire il Trentino all'esterno, con tutta la ricchezza dei suoi valori e delle sue tradizioni autonomistiche."
Nel corso della conferenza stampa si è anche parlato di pari opportunità: in agenda innanzitutto l'approvazione nel 2012 della nuova legge, ed inoltre, iniziative per la conciliazione famiglia-lavoro, in particolare con riferimento al Registro delle Co-Manager, la promozione della cultura della salute di genere, le iniziative per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne, fra cui l'istituzione di un Fondo di solidarietà, per sostenere le azioni giudiziarie intraprese dalle vittime.

Interventi 2012 in materia di convivenza
Nello scenario della crisi internazionale che colpisce anche il Trentino, le azioni messe in campo dall'assessorato provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza rivestono un'importanza strategica. Entrambi i fronti – solidarietà internazionale e convivenza – assumono infatti in tale quadro ulteriore significato per una comunità che, soprattutto di fronte alle conseguenze della crisi, deve favorire da un lato il raggiungimento di una piena coesione interna e dall'altro non deve rinnegare il proprio impegno nella cooperazione allo sviluppo.
Sul primo versante il cammino di convivenza avviato con successo in Trentino rappresenta, proprio di fronte alle possibili tensioni che nascono nei periodi di sfavorevole congiuntura economica, una sfida prioritaria da affrontare con interventi specifici capaci di favorire l'incontro e il dialogo fra le culture, mettendo al centro la persona. Si tratta, quindi, di “rafforzare il capitale sociale” (come indicato fra gli interventi strategici della Giunta provinciale per il 2012) prevenendo i conflitti in un momento storico dove il fenomeno migratorio rischia di essere visto come un problema e non come una risorsa, peraltro necessaria al “sistema Italia” ed anche all'economia del Trentino. Altrettanto importante è colmare il divario di conoscenze derivante dalla specifica condizione di straniero (conoscenza della lingua, accesso all'istruzione, ai servizi sanitari, alla formazione professionale, alle politiche di alloggio pubblico ecc.), in linea con l'obiettivo prioritario – come previsto anche in questo caso dagli interventi strategici di Giunta – di “garantire l'equità del sistema”.
Tutto ciò significa, in estrema sintesi, mettere in campo una serie di azioni tese al superamento delle difficoltà di inserimento dei cittadini immigrati nella comunità trentina, confermando questa provincia, soprattutto nella delicata congiuntura internazionale, una terra di convivenza.
Il documento di riferimento, in tal senso, è il Piano Convivenza approvato dalla Giunta provinciale (che ora è in fase di rinnovo), i cui principali ambiti di intervento sono: conoscenza, formazione, informazione, comunicazione, accoglienza, dialogo e incontro. Il Piano coinvolge, nelle azioni che lo caratterizzano, tutti i soggetti a vario titolo interessati al fenomeno migratorio, pubblici e privati, mettendo al centro al tempo stesso la persona e i suoi bisogni specifici. Sul versante operativo l'attuazione del Piano è demandata al Cinformi (Centro informativo per l’immigrazione), unità operativa del Servizio politiche sociali e abitative della Provincia autonoma di Trento.

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Pubblicato il: Lunedì, 20 Febbraio 2012 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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