23/02/2009
Il VI Rapporto sull'integrazione promosso dal CNEL misura le potenzialità dei territori italiani di accogliere immigrati sulla base di indicatori statistici sia sociali.Trentino, alto livello di integrazione
Il VI Rapporto sull'integrazione promosso dal CNEL misura le potenzialità dei territori italiani di accogliere immigrati sulla base di indicatori statistici sia sociali (accessibilità immobiliare, dispersione scolastica, ricongiungimenti familiari, acquisizione della cittadinanza, livelli di devianza) che occupazionali (inserimento lavorativo, livelli professionali, redditi da lavoro, tasso di imprenditorialità). Secondo il Rapporto, presentato in questi giorni, la provincia di Trento figura fra i primi posti della graduatoria assoluta, con un tasso di riferimento dell'indice di integrazione socio-occupazionale che il Cnel definisce “alto”. Per quanto riguarda le regioni, per la prima volta l'Emilia Romagna si piazza al primo posto come regione a più alto potenziale socio-occupazionale degli immigrati in Italia. Il Trentino-Alto Adige si colloca invece al quinto posto. Il primato dell'Emilia Romagna è confermato dalla presenza di tre province nelle prime dieci in graduatoria e dal miglior piazzamento per capacità di attirare e trattenere al proprio interno quanta più popolazione a livello nazionale. Ma quest'anno, per la prima volta, il rapporto sugli indici di integrazione non evidenzia soltanto le potenzialità di inserimento nei territori italiani (graduatoria assoluta) ma offre anche la comparazione tra le condizioni di vita dei cittadini italiani e quelli stranieri (graduatoria comparativa). La speciale graduatoria premia le regioni e le province che riservano ai loro immigrati un inserimento più egualitario in rapporto a quello degli italiani che vivono nello stesso territorio. Anche secondo questa particolare classifica, il punteggio assegnato alla provincia di Trento per la capacità di integrazione socio-occupazionale è valutato dal Cnel come “alto”. Sorprendentemente – afferma poi il Cnel valutando la generalità dei dati – il risultato della seconda classifica rovescia quella assoluta calcolata riferendosi soltanto agli immigrati. Il primo posto nella graduatoria comparativa, cioè la regione a maggior potenziale integrativo degli immigrati rispetto allo standard di vita della popolazione locale, è della Sardegna. Seguono Marche, Friuli Venezia Giulia, Valle d'Aosta e Umbria. “E' grazie allo sforzo delle Regioni, delle Autonomie locali e delle organizzazioni sociali – afferma il Cnel – che l'integrazione del flusso migratorio può farsi largo nel nostro Paese … Come rilevato dalla graduatoria comparativa, i processi di inserimento sono ben avviati e le criticità riscontrate nell'organizzazione sociale sui temi del lavoro, della scuola e dell'accesso alla casa coinvolgono, per molti aspetti allo stesso modo, cittadini italiani e immigrati.” Il Cnel conclude affermando di ritenere urgenti due interventi affinché le politiche sociali si sviluppino in integrazione: la legge sul diritto di cittadinanza e quella sul diritto di voto amministrativo per gli immigrati.