21/09/2011
Lia Beltrami ha salutato la delegazione guidata dall'onorevole Grosaru e dal console onorario PasserottiTrentini di Romania in Provincia
Dalla Romania al Trentino: un viaggio uguale e contrario rispetto a quello fatto dai loro antenati, a partire dal 1821. Un viaggio per riscoprire le proprie radici, quello fatto in questi giorni dai discendenti di immigrati trentini - ma anche veneti, lombardi, friulani - i quali stamani (21 settembre) hanno ricevuto, presso la sala Rosa della regione, il saluto dell'assessore provinciale Lia Giovanazzi Beltrami, anche a nome del presidente della Provincia Lorenzo Dellai. Il gruppo è giunto a Trento assieme all'onorevole Mircea Grosaru, professore all'università di Bucarest e deputato della minoranza italiana in Romania, e all'imprenditore trentino Maurizio Passerotti, console onorario della Romania per il Trentino Alto Adige. Alla delegazione l'assessore Beltrami ha brevemente illustrato le politiche provinciali per l'accoglienza dei migranti, spiegando anche il contributo che i "nuovi trentini", come appunto i tanti rumeni che si sono stabilitì sul territorio provinciale - circa 7.700 secondo l'ultimo rapporto del Cinformi - danno alla crescita dell'intera comunità. Al 31 dicembre 2009, quello rumeno è il primo gruppo nazionale in Trentino fra quelli creati dall'iimmigrazione, rappresentando il 16,8% del totale circa.
I trentini emigrati in Romania erano originari quasi tutti dalla Valle di Fiemme; nel corso dell'800 si stabilirono soprattutto in Transilvania (che all'epoca era sotto il dominio ungherese e faceva parte dell’Impero asburgico). Attualmente i discendenti dei trentini sono concentrati ancora in questa regione, soprattutto nelle città di Ciceu e Brasov, nonché nella Muntenia. A Brasov esiste anche un circolo trentino, il cui presidente è Eugenio Crasan, che fa parte della delegazione giunta nei giorni scorsi in Italia. Per quanto riguarda l'aiuto di parte provinciale, annualmente vengono erogati circa 26 mila euro fra sussidi agli anziani più bisognosi e borse di studio.
Ma l'incontro di stamani è stato soprattutto l'occasione, per le istituzioni provinciali, di porgere il benvenuto alla delegazione, che ha in agenda anche altri appuntamenti nel corso della giornata, con la Trentini nel mondo, la Federazione trentina della Cooperazione, il Comune di Trento e, per alcuni, il commissario del Governo.
Dopo avere porto uno speciale ringraziamento al console onorario Passerotti, sempre molto attivo nel tenere i rapporti fra Romania e Trentino, l'assessore alla solidarietà internazionale e convivenza Beltrami ha innanzitutto spiegato come il viaggio che la delegazione stia facendo, alla riscoperta delle proprie origini, "sia il viaggio che ogni persona dovrebbe fare almeno una volta nella vita. Molti vostri connazionali sono oggi anche 'nuovi trentini', cioè hanno stabilito qui la loro nuova dimora. Per l'accoglienza dei migranti il Trentino ha messo a punto un Piano Convivenza che è divenuto un modello a livello nazionale, un piano che si fonda su due pilastri: il riconoscimento del valore della persona e la valorizzazione delle differenze. Rispetto al modello assimilazionista e a quello della pura e semplice convivenza nello stesso suolo di culture differenti, noi siamo per una terza via, la via dell'intercultura. E' una via che consente alle culture di incontrarsi, di scambiarsi reciprocamente i valori, di dar vita a sintesi feconde, ad identità nuove. Deriviamo tutto questo dalla nostra esperienza di terra di immigrazione fin dal Medio Evo, quando popolazioni di ceppo germanico arrivarono in alcune nostre valli per mettere a coltura le alte quote o per svolgere attività specializzate (pensiamo ai minatori del Calisio e della valle del Fersina), poi di terra di emigrazione, come testimoniano anche le vostre vicende familiari, ed infine, in epoca recente, di nuovo di terra di accoglienza, di immigrazione. Oggi gli immigrati - compresi i molti rumeni presenti in Trentino - partecipano alla vita della nostra comunità, hanno creato delle associazioni, fanno volontariato. Ecco perché noi preferiamo chiamarli, appunto, 'nuovi trentini', al fine di sottolineare il ruolo che essi svolgono nella nostra società".
L'onorevole Grosaru ha ringraziato il Trentino per la calorosa accoglienza, sottolineando a sua volta i molteplici legami che legano questa provincia alla Romania. Grosaru, a cui il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano ha conferito nel 2009 il cavalierato, è anche il deputato della minoranza italiana in Romania. La Costituzione rumena riconosce infatti 18 minoranze, che hanno diritto ad essere rappresentate nel Parlamento da un deputato: fra queste, la minoranza italiana.