Vai menu di sezione

“Tra crisi e diritti umani”

31/01/2014

Ecco il quadro dell’immigrazione in italia che emerge dallo studio

Oltre 232 milioni di persone – più del 3% della popolazione mondiale – hanno lasciato il proprio paese nel 2012 per vivere in un’altra nazione, mentre nel 2000 erano 175 milioni. L’Europa e l’Asia – con oltre 70 milioni di migranti ciascuno – sono i continenti che ospitano il maggior numero di migranti, pari a circa i due terzi del totale mondiale entrambi. La crisi economica mondiale, che continua a colpire duramente molti paesi europei, ha segnato la chiusura di una fase di straordinaria crescita dell’immigrazione – avvenuta soprattutto nella parte meridionale del continente – e, con ogni probabilità, si avvia a diventare un punto di svolta importante nella storia del fenomeno.
I dati emergono dal Rapporto Caritas/Migrantes 2013 presentato il 30 gennaio 2014 a Roma.
All’inizio del 2013 risiedevano in Italia 59.685.227 persone, delle quali 4.387.721 (7,4%) di cittadinanza straniera. La popolazione di origine immigrata residente è aumentata di oltre 334 mila unità (+8,2% rispetto all’anno precedente). I cittadini stranieri presenti in Italia arrivano prevalentemente da Romania, Albania, Marocco, Cina e Ucraina.
Dal 2011 al 2012 vi sono stati 30.724 matrimoni nei quali uno o entrambi gli sposi era di origine straniera (pari al 15% del totale dei matrimoni officiati in Italia).
I nati da entrambi i genitori stranieri hanno raggiunto, nel 2012, quasi le 80mila unità (il 15% del totale delle nascite in Italia). Se poi a questi si aggiungono i figli nati da coppie miste si arriva a poco più di 107mila nati da almeno un genitore straniero (il 20,1% del totale delle nascite in Italia nel 2012).
La presenza degli alunni di origine immigrata nelle scuole italiane nell’anno scolastico 2012/2013 è di 786.630 unità, ovvero 30.691 in più rispetto all’anno precedente. Un alunno straniero su due è straniero solo sulla carta. Al crescere dell’età aumenta il disagio scolastico.
Cresce l'occupazione, soprattutto al Nord (60%). L'edilizia (18%), l'agricoltura (13%) e i servizi (10,4%) sono i settori maggiormente interessati. La recessione economica sta tuttavia colpendo duramente anche la componente immigrata dando vita ad un paradosso: nonostante continuino ad aumentare gli occupati (seppure in misura inferiore rispetto al passato), crescono contemporaneamente anche i disoccupati e gli inattivi (più che nel passato).
Al Rapporto immigrazione di Caritas/Migrantes seguirà un Rapporto asilo, che verrà elaborato insieme al Servizio centrale dell’Anci e del ministero dell’Interno e all’Unhcr.

torna all'inizio del contenuto
Pubblicato il: Venerdì, 31 Gennaio 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

Valuta questo sito

torna all'inizio del contenuto