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The idan raichel project in concerto a trento

01/06/2009

Il live del The Idan Raichel Project è stato un vero e proprio viaggio nei territori della world music in un continuo gioco di rimandi e colori musicali.

Ha avuto dei contorni particolari il concerto di The Idan Raichel Project del primo giugno in Piazza Dante a Trento. L’evento musicale legato ad un messaggio di pace e di convivenza fra i popoli è stato vissuto con un velo di tristezza nel cuore per la terribile tragedia che ha colpito la comunità trentina nel disastro aereo dell’Air France. Nelle parole dell’assessore alla solidarietà Lia Beltrami tutto lo sgomento che si vive in questo frangente: “E’ un momento di dolore per tutta la comunità trentina. Per questo dedichiamo questo concerto a Rino Zandonai, Giambattista Lenzi e Luigi Zortea”. Una dedica arrivata anche dagli artisti che si sono alternati sul palco: prima nelle note dei Balkan Duo con la malinconica “Ederlezi” e poi da Idan Raichel cha ha ricordato tutte le vittime della tragedia. Il live del The Idan Raichel Project è stato un vero e proprio viaggio nei territori della world music in un continuo gioco di rimandi e colori musicali. Suoni in cui si intrecciano tantissime influenze fra la pop music israeliana e una suggestiva miscela di musica etiope tradizionale, poesia araba, canti yemeniti, ebraici e ritmi caraibici. Proprio il termine pop nella sua accezione più profonda fa da sfondo alle composizioni della formazione guidata dal carismatico Idan Raichel , tastierista e produttore, che dal vivo esprime un’energia evocativa davvero particolare. Al centro del live , organizzato dall’Assessorato alla solidarietà internazionale e alla convivenza della Provincia autonoma di Trento proprio le canzoni nel nuovo disco del gruppo isrealiano “Within My Walls”. Oltre alla musica Idan Raichel usa anche le parole per dirsi cittadino del mondo e le canzoni scritte e cantate in israeliano, spagnolo, arabo e swahili che si ascoltano anche in questa occasione sono la concreta testimonianza di come questo artista voglia superare con la sua musica ogni stupida barriera fra i popoli. La forza della musica va oltre e va alla ricerca di un messaggio d’amore, di fratellanza, di collaborazione interculturale che passa attraverso note di pace nel rispetto delle differenze. Sul palco al suo fianco una band di eccellenti strumentisti per un live durante il quale si sono ascoltati brani come “Todas las Palabras”sottolineata dall’uso di strumenti come il tar e l’oud accanto a “Mai Nhar” (River Waters) e “MiMa’a’makim”. Fra i momenti più coinvolgenti del concerto quelli segnati dalle note di “Back to Jerusalem”, “Shuvi”, “Ayale Ayale” e alla struggente “Mechaka”

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Pubblicato il: Domenica, 16 Agosto 2009 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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