07/12/2010
Al Teatro San Marco, alle 20.30, gli spettacoli “Migrantes” e “La mano che non mordi”“Teatro dell’incontro”
Doppio appuntamento sabato 11 dicembre, alle 20.30, al Teatro San Marco di Trento. I ragazzi del laboratorio teatrale promosso dal Cinformi (all’interno del Piano Convivenza elaborato dall’assessorato provinciale alla Convivenza) e condotto da Michele Torresani della Cooperativa Sociale Progetto 92 presenteranno lo spettacolo preparato nell’ambito del progetto. Si tratta di un percorso in cui la messa in scena della rappresentazione vuole essere il momento conclusivo di un'esperienza di vita improntata sul dialogo e sulla conoscenza reciproca. Nel corso della serata sarà presentato anche lo spettacolo “La mano che non mordi”, con la Compagnia “La Quarta Parete”. Per entrambi gli spettacoli l’ingresso è libero.
“Migrantes” – viaggio di migrazione al contrario (Atto unico)
La prima parte di questa esperienza di laboratorio interculturale si è sviluppata tra febbraio e maggio ed è stata accolta con favore da una ventina di partecipanti tra i 14 e i 20 anni che hanno composto un gruppo variegato, di studenti e ragazzi in formazione-lavoro, culturalmente molto stimolante, provenendo da 16 nazioni diverse (Italia, Germania, Albania, Kossovo, Bulgaria, Moldova, Lituania, Pakistan, Filippine, Marocco, Tunisia, Burkina Faso, Repubblica Dominicana, Colombia, Paraguay e Cile) rappresentanti 4 dei 5 continenti: alcuni immigrati di seconda generazione in senso stretto, fianco a fianco con altri non nati in Italia e arrivati da qualche anno o addirittura da pochi mesi nel nostro Paese. In seguito a questa prima fase di lavoro, centrata sulla dinamica di gruppo tramite i primi rudimenti di espressione corporea e vocale, da ottobre un folto gruppo dei partecipanti iniziali ha accettato di mettersi ulteriormente in gioco in questo allestimento testuale che inserisce, in una trama di “migrazione al contrario”, il frutto delle improvvisazioni proiettive emerse dal laboratorio (tramite la scelta e la teatralizzazione di elementi rappresentativi della propria personalità e della doppia cultura di appartenenza), con l’obiettivo di fornire una modalità artistica di rielaborazione del mondo culturale familiare di riferimento e di quello territoriale in cui stanno crescendo.
“La mano che non mordi” – monologo in un atto unico tratto dal romanzo di Ornela Vorpsi. Adattamento per scena Dardana Berdyna
“La mano che non mordi“ è la trasposizione teatrale dell'’omonimo romanzo edito da Einaudi, dell'autrice di Tirana, Ornela Vorpsi. L’agile romanzo teatrale nasce dal desiderio di realizzare un testo che racconti dei sogni e delle storie che parlano ancora la lingua dei Balcani. Con Dardana, regista e protagonista sul palco con Hans Peter Gottardi, lo spettacolo prende il via da un progetto che coinvolge emotivamente, riferendosi non solo alla “nostra” immigrazione, ma all’immigrazione in genere. Partiti alla volta dell'’Occidente nei primi anni Novanta, i tre compagni dell’ Accademia di Belle Arti di Tirana affrontano il viaggio verso l’Europa dei sogni e delle possibilità. Un viaggio che nella speranza abbraccia la solitudine di ritrovarsi “stranieri” nella terra promessa. Perenne vagabonda del proprio io, la protagonista fatica a trovare la lingua giusta per tradurre il proprio stato presente: quella del passato è ormai impolverata di ricordi immobili, quella del futuro sa di nuovo e incerto. Il monologo mette in scena due aspetti della stesa persona e il conflitto interiore diventa fulcro dello spettacolo giocato “a due”, in un continuo intercalare di voci e sovrapposizioni. Lo scenografo Albert Dedja trasforma lo spazio fisico del racconto in uno spazio mentale senza tempo e carico di simbologia, il tutto accompagnato da giochi di luci, videoproiezioni, e suggestioni musicali Balcaniche.