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Tavolo asilo, appello al Governo

13/03/2012

“Trovare soluzioni eque e ragionevoli che tutelino coloro che sono fuggiti dal conflitto”

Un appello al Governo affinché si trovino al più presto delle soluzioni per i migranti, richiedenti asilo e rifugiati di vari paesi giunti in Italia nel 2011 a causa del conflitto in Libia. E' stato presentato dal Tavolo Asilo, forum informale delle maggiori organizzazioni italiane attive nel campo dell’asilo e della protezione dei richiedenti asilo e rifugiati coordinato dall’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati. L'appello è stato presentato assieme ad altre associazioni, enti locali ed enti di tutela operanti in questo campo.
Appare necessario – afferma il Tavolo asilo – trovare soluzioni eque e ragionevoli che tutelino in modo adeguato i bisogni di assistenza di coloro che sono fuggiti dal conflitto in Libia ma che tuttavia non posseggono i requisiti per ottenere la protezione internazionale, evitando di generare situazioni di irregolarità senza soluzione a breve termine e con potenziali gravi ripercussioni sulla società nel suo complesso.
In particolare, il Tavolo Asilo e gli altri soggetti aderenti all’appello propongono al Governo e alle autorità competenti di valutare l’opportunità di una più ampia attuazione delle norme vigenti in materia di protezione umanitaria che permetterebbe di rilasciare un permesso di soggiorno alla maggior parte delle persone arrivate dalla Libia e la concessione di un permesso di soggiorno a titolo temporaneo a quanti non hanno ottenuto il riconoscimento della protezione internazionale, né la protezione umanitaria. In tal modo – affermano i promotori – si concederebbe a queste persone un ulteriore periodo di regolare soggiorno in Italia, al fine di poter predisporre adeguati programmi di ritorno volontario assistito con un adeguato incentivo economico, sia verso i Paesi di origine, sia verso la Libia, quando la situazione sarà sufficientemente stabile e sicura da poter garantire il rispetto dei diritti umani. Inoltre – aggiunge il Tavolo asilo – tali misure consentirebbero, ove ricorrano le condizioni previste dalla legge, di convertire il permesso di soggiorno temporaneo in un permesso ad altro titolo.

L'istanza della Provincia autonoma di Trento
Ricordiamo che la Provincia autonoma di Trento, attraverso l’assessore competente Lia Beltrami Giovanazzi, ha chiesto da tempo allo Stato di considerare l’ipotesi (come fatto per i cittadini della Tunisia) di mettere i migranti nella condizione di potersi ricostruire una vita. Nel rispetto del lavoro delle Commissioni territoriali – che hanno il difficile compito di valutare le domande di protezione internazionale – la Provincia ha chiesto in particolare al ministro Riccardi di farsi promotore, presso il Governo, di un’istanza che consenta ai migranti di soggiornare regolarmente in Italia per un adeguato periodo di tempo. Ciò permetterà alle persone accolte nel progetto di accoglienza per l’emergenza umanitaria Nord Africa di raggiungere un’autonomia economica e sociale in Italia o scegliere di tornare, in sicurezza, nel paese di provenienza (Libia) o in quello di origine. Sussiste altrimenti un concreto rischio, alla luce di un possibile alto numero di dinieghi alle domande di protezione internazionale, che molti fra i migranti giunti in Italia dalla Libia diventino clandestini nel Paese che li ha accolti. Lo stesso ministro Riccardi, nel corso di una recente audizione presso la Commissione Affari costituzionali della Camera, ha sottolineato l’importanza di predisporre opportune procedure, ove persistano le esigenze umanitarie, per un rinnovo dei titoli di soggiorno.

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Pubblicato il: Martedì, 13 Marzo 2012 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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