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Sprar, ecco i dati 2015

14/07/2016

Il 2015 vede un peso più rilevante delle attività volte all’inserimento socio-lavorativo

Nel 2015, in Italia, sono state 29.761 le persone accolte nei progetti del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar); 430 i progetti avviati, 21.613 i posti disponibili. Circa 800, invece, i Comuni coinvolti. I dati emergono dal Rapporto Sprar 2015.
Oltre il 40% delle presenze si è registrato nel Lazio (22,4%) e in Sicilia (20,1%); seguono Puglia (9,4%) e Calabria (8,9%). Il 58% delle persone accolte è richiedente protezione internazionale, mentre il 42% è titolare di una forma di protezione internazionale. Le persone accolte vengono per lo più da Nigeria (15,2%), Pakistan (12,5%) e Gambia (12,2%). L'88% sono maschi. I minori stranieri non accompagnati accolti nei progetti Sprar sono stati 1.640.
I progetti Sprar hanno erogato complessivamente 259.965 servizi, riguardanti principalmente l’assistenza sanitaria (20,7%), la formazione (16,6%), le attività multiculturali (15%), l’alloggio (14,9%), l’istruzione/formazione (10,9%) e l’inserimento scolastico dei minori (9,5%).
L’assistenza sanitaria rimane stabilmente la prima prestazione necessaria, ma il 2015 vede un peso più rilevante delle attività volte all’inserimento socio-lavorativo, mentre negli anni precedenti rivestivano maggiore rilevanza i servizi riconducibili alle prime fasi di presa in carico dei beneficiari.
Infine, sono 8.291 le figure professionali impiegate nelle attività quotidiane dei progetti.

Cos'è lo Sprar
Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di "accoglienza integrata" che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
Le caratteristiche principali del Sistema di protezione sono: il carattere pubblico delle risorse messe a disposizione e degli enti politicamente responsabili dell'accoglienza, Ministero dell'Interno ed enti locali, secondo una logica di governance multilivello; la volontarietà degli enti locali nella partecipazione alla rete dei progetti di accoglienza; il decentramento degli interventi di "accoglienza integrata"; le sinergie avviate sul territorio con i cosiddetti "enti gestori", soggetti del terzo settore che contribuiscono in maniera essenziale alla realizzazione degli interventi; la promozione e lo sviluppo di reti locali, con il coinvolgimento di tutti gli attori e gli interlocutori privilegiati per la riuscita delle misure di accoglienza, protezione, integrazione in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale.

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Pubblicato il: Giovedì, 14 Luglio 2016 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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