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Servizio sanitario in Trentino

12/03/2011

La Giunta provinciale ha dato all'Azienda provinciale per i servizi sanitari le direttive in materia

Accesso volontario al Servizio sanitario provinciale da parte di cittadini dell'Unione europea e non comunitari ultrasessantacinquenni in ricongiungimento familiare: la Giunta provinciale di Trento ha dato all'Azienda provinciale per i servizi sanitari le direttive in materia, in attuazione a un ordine del giorno del Consiglio provinciale del mese di luglio 2010.
Due gli obiettivi fondamentali che si intendono perseguire con questa delibera: equità e responsabilità economica. Per quanto riguarda il primo aspetto, si vuole garantire una tutela sanitaria piena al pari di quanto avviene per i cittadini iscritti al servizio sanitario provinciale, similmente a quanto già avvenuto in altre realtà regionali, a persone che legalmente si trovano sul territorio provinciale. Infatti, la tutela sanitaria rappresenta un’importante garanzia per il rispetto della dignità delle persone, principio fra l’altro fissato in modo esplicito anche dalla recente legge di riforma del servizio sanitario provinciale. L’altro aspetto riguarda invece la sostenibilità economica del servizio, la responsabilizzazione e la partecipazione per sostenere i costi complessivi del Servizio sanitario provinciale.
Vengono in tal modo garantite – afferma una nota dell'Ufficio Stampa della Giunta provinciale – le prestazioni sanitarie alle persone straniere che legittimamente vivono in Trentino, siano essi comunitari sforniti di questa tutela che non comunitari ultrasessantacinquenni con il diritto al ricongiungimento familiare, a fronte del versamento di una quota di iscrizione al Servizio sanitario provinciale.

Due quindi le categorie di cittadini coinvolti dal provvedimento:

Cittadini dell'Unione europea - nonché della Svizzera e di altri Paesi comunque compresi nello spazio economico europeo, Norvegia, Islanda, Liechtenstein - residenti in provincia non in possesso dei requisiti per l'iscrizione obbligatoria al Servizio sanitario nazionale secondo la normativa vigente. Per questi si prevede la possibilità di effettuare l'iscrizione volontaria al Servizio sanitario provinciale, a fronte del versamento di un contributo. Il Trentino, con questo provvedimento, è una delle poche regioni italiane a disciplinare questo tipo di iscrizione, insieme a Lazio, Piemonte, Marche e Puglia. Come previsto in queste regioni, anche per il Trentino sono stati mantenuti gli importi fissati dal Decreto ministeriale dell'8 ottobre 1986 senza alcuna rivalutazione monetaria.

Cittadini non comunitari ultrasessantacinquenni e ricongiunti in Italia con il proprio figlio/a. Anche in questo caso si prevede la possibilità di effettuare l'iscrizione volontaria al servizio sanitario provinciale, a fronte del versamento di un contributo. Come previsto da altre regioni e anche dalla Provincia autonoma di Bolzano si è ritenuto di mantenere gli importi del dal Decreto ministeriale dell'8 ottobre 1986 senza alcuna rivalutazione monetaria.

In entrambi i casi quindi per l'iscrizione volontaria al servizio sanitario è richiesto un contributo nella misura del 7,50% del reddito complessivo conseguito, nell’anno precedente, in Italia e all’estero. In ogni caso il contributo non può essere inferiore all’importo di 387,34 euro.

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Pubblicato il: Sabato, 12 Marzo 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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