Vai menu di sezione

Sempre più morti nel Mediterraneo

05/09/2016

Dall’inizio del 2016 una persona ogni 42 fra coloro che hanno tentato la traversata Nord Africa-Italia ha perso la vita

Nei primi otto mesi del 2016 sono 281.740 le persone che hanno tentato la pericolosa traversata in mare verso l’Europa. Il numero di arrivi in Italia è rimasto sostanzialmente stabile, con circa 115mila rifugiati e migranti sbarcati sulle coste alla fine di agosto di quest’anno, in linea con i 116mila arrivi registrati nello stesso periodo dello scorso anno. E’ considerevolmente diminuito, invece, il numero di rifugiati e migranti in arrivo in Grecia a seguito dell’attuazione dell’accordo tra Unione Europea e Turchia e della chiusura della cosiddetta rotta balcanica. Si è passati così dagli oltre 67mila arrivi di gennaio ai 3.437 di agosto 2016.
Sono i dati più recenti dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, Unhcr, che evidenziano un aumento del numero dei migranti che hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo. Ad un anno della morte del bambino siriano Alan Kurdi, l’Unhcr stima che siano 4.176 le persone morte o disperse nel Mediterraneo. In media, 11 tra uomini, donne e bambini sono morti ogni giorno negli ultimi dodici mesi.
Dall’inizio del 2016 una persona ogni 42 fra coloro che hanno tentato la traversata dal Nord Africa verso l’Italia ha perso la vita, rispetto al dato di 1 ogni 52 dello scorso anno. A fronte di questi dati, il 2016 risulta ad oggi l’anno col tasso di mortalità più alto mai registrato nel Mediterraneo centrale. Inoltre, le probabilità di perdere la vita lungo la rotta che dalla Libia porta all’Italia sono dieci volte superiori a quelle che si corrono tentando la traversata dalla Turchia alla Grecia.

torna all'inizio del contenuto
Pubblicato il: Lunedì, 05 Settembre 2016 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

Valuta questo sito

torna all'inizio del contenuto