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“Rompere il silenzio”

03/09/2010

L'assessore provinciale Lia Beltrami ha aperto una due-giorni di riflessione sui silenzi colpevoli

Nell'aprire il convegno "Rompere il silenzio", davanti ad un nutrito pubblico stamani a casa de Gentili, a Sanzeno, l'assessore alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Beltrami non si è certo tirata indietro quando le è stato chiesto di parlare dei silenzi e delle urla che contraddistinguono la società contemporanea.
"Esistono urla che dovrebbero sopirsi, reazioni sdegnate che avrebbero bisogno di maggior ascolto – ha tra l'altro detto l'assessore Beltrami, – e del supporto di dati finalmente oggettivi. Se qualcuno gridasse un po' meno, ad esempio, contro i rischi dell'immigrazione, si accorgerebbe che a fronte di un aumento di arrivi di stranieri in Trentino, la criminalità è diminuita del 20%!"
Ma esistono silenzi che vanno infranti, ha poi proseguito l'assessore. "Va rotto il silenzio, ad esempio, che circonda le violenze all'interno delle famiglia, così come vanno infranti i silenzi omertosi che coprono il malaffare e le mafie... E' incoraggiante però vedere che piccole comunità, come la parrocchia e il comune di Sanzeno s'impegnano in riflessioni complesse, profonde ma dai risvolti quotidiani che sono sotto agli occhi di tutti".

E a proposito di Val di Non, Lia Beltrami ha anche proposto alla riflessione dell'affollato uditorio una sua chiosa al concetto di identità: "Oggi si parla molto di identità trentina, e credo che se vogliamo cercare testimonial della nostra identità più vera, dobbiamo tornare indietro nella nostra storia e rivalutare figure come quella del noneso Bernardo Cles che, da cardinale e da principe vescovo, seppe intrecciare fecondi rapporti con i massimi intellettuali europei e rinascimentali dell'epoca, tra cui fondamentale il suo incontro con Erasmo da Rotterdam, tanto che oggi proprio nel Clesio noi possiamo vedere colui che seppe gettare le basi di quella che poi divenne l'Europa moderna". Dalla due-giorni di Sanzeno, quindi, viene alto l'invito a superare i silenzi e ad impegnarsi in modo convinto per mettersi in relazione col mondo: "Questa è la vera identità del nostro Trentino: essere una terra aperta, coesa, matura, ospitale e che non teme il confronto con l'esterno, non ha paura di accogliere il mondo" ha concluso l'assessore Beltrami.

Sulla scia del successo e dell'interesse suscitati lo scorso anno dalla precedente edizione e con l'intenzione di proseguire l'approfondimento sul tema, la parrocchia e il comune di Sanzeno hanno organizzato il convegno "Rompere il silenzio", inaugurato stamani a Casa de Gentili di Sanzeno dall'assessore alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Beltrami.
In realtà il titolo completo del convegno, che proseguirà anche sabato 4 settembre, è "Rompere il silenzio - Tra grande silenzio e silenzi colpevoli": le testimonianze di illustri relatori, la presentazione di testimonianze di natura altamente spirituale come quella Zen o quella francescana, l'illustrazione di un'indagine storico-culturale sui santuari dell'area alpina faranno da cornice ad approfondimenti di tematiche di rilevanza spiccatamente sociale, come quella della violenza all'interno della famiglie, dell'omertà nei rapporti con il fenomeno mafioso, dei silenzi dei nostri adolescenti, della tragedia che investe popoli di cui volutamente "non si parla", come gli Armeni e i Rom. Lo scopo dichiarato della due-giorni di Sanzeno è quello di trovare una sintesi, la più avanzata possibile, fra un approccio religioso e un approccio laico al tema.
"Silenzi e parole" è il tema che è stato affrontato in apertura di convegno da Silvano Zucal, dell'Università di Trento; Piero Stefani, della facoltà di Teologia dell'Italia Settentrionale di Ferrara ha invece parlato dell'"Ammutolirsi della parola di Dio. Da Giobbe ad Auschwitz". Il monaco Tetsugen Serra, abate dei Monasteri Ensoji, Il Cerchio e Sanboji, Tempo dei Tre Gioielli di Milano, ha portato il suo contributo "Un Silenzio di parole. L'esperienza zen", mentre Giovanni Grado Merlo, dell'Università di Milano, ha affrontato il tema "Tra eremo e città: l'esperienza di Francesco d'Assisi. In chiusura della giornata odierna Riccardo Grassi, dell'Istituto IARD di Milano ha sviscerato il tema dei giovani con la relazione "Parole e silenzi degli adolescenti".
Quante cose, nella nostra società, giacciono sotto alla polvere del silenzio. Quante cose non vengono portate all'onore della ribalta e delle cronache giornalistiche, ad esempio, e sono sepolte dal silenzio. "La violenza in famiglia" è uno di quei temi che preferiamo non affrontare. ne parlerà domani, sabato 4 settembre, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente del telefono Rosa, che aprirà la seconda giornata del convegno di Sanzeno. Padre Grigoris Serenian, invece, del monastero armeno di San Lazzaro di Venezia, cercherà di squarciare il velo che copre la realtà armena con la relazione su "La Tragedia: un Dilemma tra Logos e Silenzio nella concezione spirituale e culturale del popolo armeno".
"Rom invisibili" è invece il titolo dell'intervento di Maurizio Pagani e Giorgio Bezzecchi, dell'Opera Nomadi di Milano, mentre nel pomeriggio di sabato Margherita Aste di Trapani affronterà i silenzi colpevoli dell'omertà nei confronti della mafia. Concluderà la due-giorni di convegni Emanuele Curzel, dell'Università di Trento, che parlerà de "L'Uomo, il sacro e il luogo. Riflessioni a partire dai santuari della Valle di Non e dell'area alpina.

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Pubblicato il: Venerdì, 03 Settembre 2010 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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