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Riconoscimento protezione internazionale

09/10/2014

Le misure nel ddl di conversione del decreto legge n. 119 approvato dalla Camera

Incrementare il numero delle commissioni territoriali per l’asilo e rendere più efficienti e celeri le procedure di esame delle domande di riconoscimento della protezione internazionale. Al contempo, rifinanziare le misure di accoglienza dei richiedenti asilo e degli immigrati in generale. Queste sono alcune delle misure previste dal disegno di legge di conversione del decreto legge n. 119, emanato il 22 agosto 2014 approvato dalla camera dei Deputati nella seduta del 9 ottobre 2014. Ora il testo passa al Senato.
Dunque, secondo il ddl, le commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale vengono raddoppiate passando da 10 a 20 e vengono insediate presso le prefetture con una funzione di coordinamento in capo al Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del ministero dell'Interno. Vengono aumentate anche le sezioni composte da membri supplenti delle commissioni territoriali (da 10 a 30). Viene resa meno rigida la competenza territoriale delle commissioni, prevedendo ad esempio che nel caso in cui, nel corso della procedura, si renda necessario il trasferimento del richiedente ad un centro diverso da quello in cui è accolto o trattenuto, la competenza all'esame della domanda è assunta dalla commissione nella cui circoscrizione territoriale è collocato il centro di nuova destinazione.
Riguardo all'esame delle domande, viene previsto il ricorso anche alla collaborazione di soggetti operanti a livello internazionale nel campo della tutela dei diritti umani per acquisire i dati necessari alla Commissione nazionale che elabora le informazioni circa la situazione generale esistente nel Paese di origine dei richiedenti asilo. Inoltre, viene previsto che la commissione territoriale acquisisca, anche d'ufficio, le informazioni relative alla situazione del Paese di origine e alla specifica condizione del richiedente che ritenga necessarie ad integrazione del quadro probatorio prospettato dal richiedente. Per quanto riguarda il colloquio con il richiedente asilo, si prevede che questo si svolga, di norma, alla presenza di uno solo dei componenti della commissione, con specifica formazione e, ove possibile, dello stesso sesso del richiedente.
Il provvedimento individua quindi anche ulteriori risorse per far fronte all'accoglienza dei richiedenti asilo e all'eccezionale afflusso di immigrati sul territorio nazionale: viene rifinanziato il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo per ampliare le strutture dello Sprar, sistema di protezione finalizzato all'accoglienza dei richiedenti asilo, e viene istituito un nuovo fondo nello stato di previsione del ministero dell'Interno per fronteggiare l’emergenza immigrazione.

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Pubblicato il: Venerdì, 10 Ottobre 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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