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Richiedenti asilo, i dati in Europa e in Italia

09/11/2016

Richiedenti asilo e rifugiati presentano rispetto ad altri migranti una più elevata propensione alla mobilità esterna e interna

Sono 305.700 le persone che hanno fatto per la prima volta richiesta di protezione internazionale presso uno stato membro dell’Unione europea nel secondo trimestre del 2016. Si tratta di un aumento del 6% rispetto al primo trimestre del 2016, quando sono state registrate 287.100 prime richieste. A richiedere protezione internazionale nell’UE sono soprattutto i cittadini siriani con quasi 90.500 domande d’asilo, seguiti da afghani con 50.300 nuove richieste e iracheni con 34.300 domande. Sei nuovi richiedenti su dieci hanno inoltrato la richiesta in Germania, che nel secondo trimestre ha accolto 186.745 persone, il 61% del totale dell’Unione Europea. Seguono l’Italia, che nello stesso periodo ha accolto le domande di 27.045 persone, la Francia con 17.835 nuovi richiedenti, l’Ungheria con 14.900 e la Grecia con 12.000 richiedenti. Questi i dati più recenti diffusi da Eurostat e presentati recentemente dall’Istat alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate.
Nel 2014 in Italia è cambiata rispetto all’anno precedente la graduatoria delle cittadinanze prevalenti per quanto riguarda i flussi di richiedenti asilo e persone in cerca di protezione umanitaria. Al primo posto si colloca la Nigeria con 13.739 nuovi ingressi; da sola copre oltre il 20% dei nuovi ingressi per asilo e protezione umanitaria. L’aumento degli arrivi è generalizzato, con l’eccezione del Mali che vede diminuire il numero di permessi concessi tra il 2014 e il 2015. Escono dalla graduatoria Somalia ed Eritrea, mentre entrano tra i primi dieci paesi Ucraina e Costa d’Avorio. Per molte cittadinanze gli ingressi per motivi legati all’asilo sono prioritari rispetto alle migrazioni per lavoro o ricongiungimento familiare. In particolare per Mali, Gambia e Afghanistan gli ingressi per asilo hanno un peso pari o superiore al 95%.
Per quanto riguarda la distribuzione dei richiedenti protezione internazionale a livello nazionale, il Nord-ovest dell’Italia ha accolto il 25,9% dei richiedenti asilo e delle persone sotto protezione umanitaria in ingresso nel 2015; il Nord-est il 20,7%, il Centro il 19,2%. Il Mezzogiorno, con il 34,2% dei permessi, è l’area che accoglie la percentuale più elevata di questi nuovi flussi, poiché rappresenta la porta di ingresso principale. Rispetto all’anno precedente, è in calo la concentrazione dei nuovi flussi per asilo in Sicilia, passati dal 20% degli ingressi al 9%. La Lombardia, ospitando oltre il 14% dei nuovi ingressi per queste motivazioni, è arrivata a superare la Sicilia. Inoltre, la propensione al radicamento sul territorio dei nuovi entrati diventa meno frequente.
L'Istat evidenzia tra l’altro che tra coloro che hanno avuto nel 2011 un primo permesso per richiesta asilo la percentuale di ancora presenti al 1° gennaio 2016 è pari al 38%. Richiedenti asilo e rifugiati presentano una più elevata propensione alla mobilità interna. Considerando la provincia di rilascio del primo permesso nel 2011 e la provincia del rinnovo, si può stimare che quasi il 42% dei richiedenti asilo ha rinnovato il permesso tra il 2011 e il 2016 in una provincia diversa da quella di prima emissione.

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Pubblicato il: Giovedì, 10 Novembre 2016 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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