09/08/2012
Le domande si possono presentare per i lavoratori stranieri irregolari che si trovano in Italia almeno dal 31 dicembre 2011"Regolarizzazione", da oggi in vigore il decreto
Da oggi 9 agosto è in vigore la nuova normativa che introduce sanzioni e provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi sprovvisti di regolare permesso di soggiorno. Prevista anche una disposizione transitoria volta a permettere ai datori di lavoro di dichiarare l’esistenza di rapporti di lavoro irregolari pregressi. Le novità sono state introdotte dal decreto legislativo 16 luglio 2012, n. 109 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 25 luglio 2012 che recepisce la direttiva europea 2009/52/CE. Il decreto legislativo 16 luglio 2012, n. 109, introduce dunque sanzioni più dure per chi dà lavoro a immigrati irregolari e la possibilità, per gli stranieri vittime di sfruttamento, che abbiano presentato denuncia e che collaborino nel procedimento penale instaurato nei confronti del datore di lavoro, uno speciale permesso di soggiorno.
La “regolarizzazione” in sintesi
Per quanto riguarda la disposizione transitoria, il decreto offre la possibilità ai datori di lavoro che impiegano lavoratori stranieri irregolari che si trovano in Italia di regolarizzare il rapporto di lavoro, evitando così sanzioni e dando un permesso di soggiorno ai lavoratori. La dichiarazione di emersione potrà essere fatta dai datori di lavoro italiani, comunitari e stranieri lungo soggiornanti (in possesso del Permesso Ce- exCarta di soggiorno) che, alla data del 9 agosto occupano irregolarmente alle proprie dipendenze da almeno tre mesi, e continuano ad occupare alla data di presentazione della dichiarazione di emersione lavoratori stranieri che si trovano in Italia ininterrottamente almeno dal 31 dicembre 2011 o precedentemente. La presenza sul territorio nazionale dal 31 dicembre 2011 deve essere attestata da documentazione proveniente da organismi pubblici. La domanda di regolarizzazione si dovrà presentare tra il 15 settembre e il 15 ottobre. In base alla normativa, che recepisce una direttiva Ue, i datori di lavoro dovranno pagare un contributo forfettario di mille euro e, quando verranno chiamati a stipulare il contratto di soggiorno, dovranno anche dimostrare di aver pagato almeno sei mesi di stipendi, tasse e contributi. Il rapporto di lavoro deve essere a tempo pieno, tranne nel caso dei lavoratori domestici, per i quali è ammesso anche un part-time da almeno venti ore settimanali.
Fino alla conclusione del procedimento di regolarizzazione saranno sospesi i procedimenti penali e amministrativi nei confronti del datore di lavoro e del lavoratore per le specifiche violazioni. L'art.5, comma1, del provvedimento dispone infatti - entro 20 giorni dalla sua entrata in vigore - l'adozione di un decreto attuativo a firma del ministro dell'Interno, di concerto con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, con il ministro per la Cooperazione internazionale e l'integrazione e con il ministro dell'Economia, contenente le modalità di presentazione della domanda e i limiti di reddito del datore di lavoro, richiesti per l'emersione del rapporto.