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Regolarizzazione conclusa in Trentino

18/01/2010

Da metà ottobre a metà gennaio la positiva collaborazione fra enti ha consentito di evadere 1000 pratiche

Da occupati senza garanzie a regolarizzati, da lavoratori in nero a dipendenti alla luce del sole. In Trentino più della metà dei lavoratori del settore domestico (colf e badanti) per i quali era stata avviata procedura di regolarizzazione ha già pure un regolare permesso di soggiorno. E anche le pratiche di chi deve ancora ritirare il permesso sono comunque state concluse entro metà gennaio. Si tratta di 1000 domande esaminate dal Servizio lavoro (responsabile della procedura) in collaborazione con il Cinformi, l’Inps e la Questura. In Trentino l’intera procedura può dirsi quindi sostanzialmente conclusa, con la soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti. Restano da chiudere alcune decine di pratiche che devono essere completate, integrate o che necessitano di ulteriori approfondimenti. Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo le tappe e il percorso che hanno consentito in Trentino di concludere già entro metà gennaio la procedura di regolarizzazione, come aveva preannunciato nei mesi scorsi anche l’assessore competente in materia di immigrazione Lia Giovanazzi Beltrami. Il Cinformi si è subito attivato, dopo la decisione del Governo di avviare la procedura di emersione da lavoro domestico in nero di colf e badanti, innanzitutto per informare i soggetti interessati (lavoratori, famiglie, addetti ai lavori) su modalità e costi della regolarizzazione. Un opuscolo informativo, spot televisivi e online, notizie aggiornate e schede informative sui quotidiani locali hanno consentito di arrivare preparati al primo settembre, primo giorno utile per i datori di lavoro per avviare la procedura di regolarizzazione. Nel frattempo con il Servizio lavoro sono state approntate le procedure e il 15 ottobre, due settimane dopo la chiusura dei termini (30 settembre), al Cinformi si sono presentati i datori di lavoro e i lavoratori convocati dal Servizio lavoro per concludere la procedura. Al Cinformi è stato organizzato uno sportello unico di cui hanno fatto parte anche i funzionari Inps per consentire di adempiere in un'unica sede anche all’assunzione, mentre la Questura è stata collegata telematicamente per il parere preventivo su eventuali cause ostative. Ma quali sono i numeri della regolarizzazione di colf e badanti in Trentino dopo l’esame delle pratiche concluso a metà gennaio? Delle 1000 pratiche di regolarizzazione, 900 domande hanno avuto esito positivo. Il 73% di queste sono state presentate da datori di lavori italiani, mentre le restanti da datori di lavoro stranieri (che devono avere un permesso di soggiorno CE di lunga permanenza, ex carta di soggiorno). I datori di lavoro stranieri sono originari soprattutto di Pakistan e Marocco, seguono Cina, Tunisia e Albania. I principali Paesi di provenienza dei lavoratori regolarizzati sono nell’ordine Moldavia (33%) e Ucraina (19%), seguono Marocco (9%), Pakistan (8%), Cina (5%), Albania (5%) e Senegal (3%). Per quanto riguarda invece la residenza dei datori di lavoro, le domande sono arrivate da più di 150 comuni, con numeri significativi a Trento (31%), Rovereto (10%), Riva (4%) e Arco (4%). Il 61% dei regolarizzati sono donne; fra queste, la maggioranza è impiegata in mansioni di assistenza a persone non autosufficienti. Da aggiungere che – come anticipato – la maggioranza dei lavoratori regolarizzati ha già ritirato in Questura di Trento anche il permesso di soggiorno.

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Pubblicato il: Lunedì, 18 Gennaio 2010 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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