Vai menu di sezione

Redditi più bassi per gli immigrati

22/08/2012

Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia si distinguono per l'elevata densità di contribuenti immigrati

Sono 3,4 milioni i contribuenti tra i cittadini stranieri che vivono in Italia, l’8,2% di tutti i contribuenti e dichiarano il 5,3% dei redditi nazionali, ovvero 41,6 miliardi di euro.
Il dato emerge da un’indagine realizzata dalla Fondazione Leone Moressa che ha analizzato le dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche in base al paese di nascita dei contribuenti per l’anno di imposta 2010 fornite dal ministero delle Finanze. L'indagine anticipa parte dei contenuti del Secondo rapporto sull’economia dell’immigrazione che verrà presentato il prossimo ottobre a Venezia. Secondo l'indagine, dal 2005 il volume di reddito dichiarato e il numero di contribuenti immigrati sono cresciuti quasi nella stessa proporzione: rispettivamente 37,9% e 36,8%. Il 42,2% dei contribuenti è rappresentato da donne, le quali dichiarano mediamente 10mila euro, contro i 14mila euro degli uomini. L’86,4% degli stranieri dichiara redditi da lavoro dipendente e assimilati e solo il 19,2% compila anche la sezione del modello relativa ai terreni e fabbricati, mentre per gli italiani si tratta dell’84,8%. In media un lavoratore dipendente straniero guadagna circa 12.260 euro l'anno, quasi 6mila euro in meno degli italiani.
Il paese da cui proviene il maggior numero di contribuenti immigrati è la Romania, ovvero il 18,1% di tutti i contribuenti stranieri. Seguono poi i cittadini originari di Albania e Marocco. La presenza dei contribuenti immigrati è più alta nelle aree del Nord, più contenuta nel Mezzogiorno. Quasi il 20% dei dichiaranti stranieri si concentra in Lombardia, seguono Veneto, Emilia Romagna e Lazio. L'indagine sottolinea, tra l'altro, che le regioni Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia si distinguono per la più elevata densità di contribuenti immigrati rispetto ai contribuenti totali.
“La quantificazione dei contribuenti stranieri e dei redditi da loro dichiarati - affermano i ricercatori della Fondazione Leone Moressa - permette di confermare ancora una volta come gli stranieri siano – e con ogni probabilità continueranno sempre più ad essere – una parte importante della struttura economica dell'Italia. Studiare questo fenomeno significa comprendere come gli stranieri contribuiscano alla crescita complessiva dell’economia nazionale, non dimenticando come ci si potrebbe aspettare un’incidenza addirittura più elevata se solo il lavoro sommerso venisse regolarizzato: operazione, questa, a tutela degli immigrati, ma anche a beneficio dell’intera collettività.”

torna all'inizio del contenuto
Pubblicato il: Mercoledì, 22 Agosto 2012 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

Valuta questo sito

torna all'inizio del contenuto