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Rapporto immigrazione, interventi e slide

01/02/2012

Per chi non ha potuto seguire la presentazione dal vivo o sul web ecco il resoconto dei lavori

ore 9 l'assessore Beltrami Giovanazzi apre i lavori:

Grazie al Cinfomi per il lavoro che svolge nel campo dell'immigrazione. La comunicazione è fondamentale nel campo dell'immigrazione perchè trasmette immagine corretta del fenomeno. I nuovi trentini sono una fetta importante del Trentino di oggi, quindi è fondamentale studiare il fenomeno migratorio per capire come procedere in questo campo. La nostra attenzione è diretta in particolare alle donne di origine immigrata e alle seconde generazioni di immigrati, ma anche al rapporto fra crisi economica e immigrazione. L'impegno del Trentino nel campo dell'immigrazione può contare sulla collaborazione di tanti soggetti: istituzioni, associazioni di immigrati e di categoria, Questura, Commissariato del Governo e tutte le realtà impegnate a vario titolo in questo campo

ore 9.30 Luca Comper - dirigente Servizio politiche sociali e abitative:

L'amministrazione pubblica sta rivedendo i propri modi di agire in collaborazione con il terzo settore. In un periodo di scarse risorse è importante infatti lavorare in sinergia per orientare nel migliore dei modi le risorse sul territorio. Stiamo pensando ad una nuova filiera di servizi per i minori stranieri non accompagnati. Stiamo lavorando, in particolare, ad una risposta di accoglienza presso le famiglie.

ore 9.45 Giuseppe Sciortino - Università di Trento:

Spesso i ragazzi di seconda generazione vengono visti solo come "ragazzi stranieri". La loro identità invece è molto più complessa, esattamente come per i loro coetanei italiani. Spesso i giovani di origine immigrata rientrano in una casse sociale svantaggiata. I ragazzi che vengono chiamati "stranieri" nella maggior parte dei casi hanno vissuto poco o pochissimo all'estero. La scuola è fondamentale per l'inserimento sociale dei ragazzi soprattutto per i giovani di origine immigrata arrivati da poco in Italia. La scuola peraltro rappresenta un importante luogo di socializzazione: qui i giovani di seconda generazione sviluppano amicizie sia con ragazzi di origine immigrata, sia con giovani autoctoni. Più in generale i ragazzi presenti da maggior tempo in Italia tendono a ignorare una distinzione fra immigrati e italiani e tendono anche a sentirsi appartenenti alla nuova comunità di cui fanno parte. Tornando alla scuola., le classi scolastiche del Trentino sono fortemente coese: non ci sono fenomeni di separazione al loro interno

ore 10.30 Alessandro Martinelli direttore Centro diocesano per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso:

Il panorama delle religioni presenti in Trentino è molto vasto. Crescono contestualmente sul territorio provinciale molti punti di riferimento per le diverse religioni, ma ci sono luoghi che ospitano eventi legati ad un alto numero di fedi. Ci sono anche rapporti stabili di condivisione di luoghi di culto. Luoghi di culto che sono dei veri e propri punti di riferimento, di aggregazione e di studio e sono quindi indispensabili. I luoghi i culto diventano peraltro un motivo di responsabilizzazione per i fedeli e favoriscono la coesione sociale interna alla comunità dei credenti ma anche esterna, coinvolgendo l'intera società.

ore 10.45 Serena Piovesan sociologa curatrice Rapporto immigrazione:

I dati principali del Rapporto immigrazione in Trentino 2011: sono 48.622 i cittadini immigrati che risiedono in Trentino al primo gennaio 2011. L’incidenza degli stranieri sulla popolazione residente è del 9,2%, superiore alla media nazionale che arriva al 7,5%. Inferiore rispetto al dato nazionale (che è pari a +7,9%) è stato l’aumento dei residenti stranieri in Trentino rispetto all’anno precedente, attestatosi a +5,6%. I maggiori tassi di aumento sono da attribuire ai flussi migratori provenienti dalla Moldova, dalla Federazione russa, dal Pakistan e dall’Ucraina. Per quanto riguarda le provenienze dei “nuovi trentini”, al primo posto si collocano i cittadini originari della Romania con 8.545 presenze, seguiti da quelli dell’Albania a quota 7.004, del Marocco con 4.877 presenze e della Macedonia a quota 3.556. Relativamente alla distribuzione territoriale, è di cittadinanza non italiana un abitante su dieci della Valle dell’Adige, della Valle di Non, dell’Alto Garda e Ledro e della Vallagarina. Degli immigrati presenti in Trentino più di un quarto – circa 13.000 persone – è residente nel comune capoluogo. Quasi metà degli stranieri ha meno di 30 anni e anche nella popolazione dei giovani adulti, fra i 30 e i 44 anni, la popolazione di origine straniera è ampiamente rappresentata. Per quanto riguarda i motivi dei permessi di soggiorno prevale il lavoro; seguono famiglia e studio.

ore 11.15 Giorgio Iacobone Questore di Trento:

Nel campo dell'immigrazione è importante fare rete fra tutti i soggetti che se ne occupano, cosa che avviene in Trentino. Abbiamo notato che ad un aumento degli immigrati non corrisponde un aumento della criminalità. Grazie alla risposta al fenomeno migratorio data dal Trentino - per merito soprattutto dell'assessorato provinciale alla Convivenza e alle sue strutture - in provincia il quadro del fenomeno migratorio è positivo. E di fronte a questo fenomeno, se la comunità si apre ed è coesa avremo una diffusa percezione di sicurezza.

ore 11.30 Maurizio Ambrosini sociologo curatore Rapporto immigrazione:

La rappresentazione di un'Europa sotto l'assedio dei rifugiati non trova fondamento nei dati. In realtà, infatti, l'Unione europea accoglie solo il 15% dei rifugiati nel mondo. L'Unione europea si è attrezzata per evitare un maggior afflusso di rifugiati dall'estero. In Italia manca una legge organica per i rifugiati. Paradossalmente questa “non politica” ha prodotto però risultati migliori di quanto fatto in altri paesi europei. In Italia infatti la rete di organizzazioni della società civile ha di fatto incentivato il raggiungimento di un'autonomia economica e sociale dei rifugiati accolti. Vi sono poi delle buone prassi, come ad esempio lo “Sprar”, progetto che coinvolge istituzioni nazionali e locali e terzo settore. Venendo ai migranti dalla Libia, l'Italia non si è preparata ad accoglierli e quindi si è creata una situazione di emergenza; per quanto riguarda l'accoglienza di questi migranti a livello territoriale, il Trentino si distingue positivamente per il progetto di accoglienza attuato.

ore 12.00 Paolo Boccagni sociologo curatore Rapporto immigrazione:

Le diversità culturali e la società “multietnica” in Trentino non sono una prospettiva, ma sono già una realtà. Le sfide per il futuro sono: pari opportunità, lotta alla discriminazione, partecipazione civica e politica, allargamento dei confini. Guardando al contesto italiano, la sensibilità culturale di fronte al fenomeno migratorio in Italia sta lentamente cambiando, guardando ai cittadini immigrati in termini sempre meno discriminatori.

Dibattito e chiusura dei lavori

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Pubblicato il: Mercoledì, 01 Febbraio 2012 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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