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Rallenta la migrazione per lavoro

28/06/2012

I migranti sono i soggetti maggiormente colpiti dalla perdita dei posti di lavoro a causa della crisi

Nel complesso, i flussi migratori permanenti in entrata verso i 23 Paesi OCSE, più la Federazione Russa, hanno registrato un declino nel 2010, per il terzo anno consecutivo. Il calo registrato dei flussi migratori è del 2,5% nel 2010 rispetto al 2009 e riguarda un totale di 4,1 milioni di persone. Tuttavia, nel 2011 si registra un lieve rialzo in gran parte degli Stati membri Ue, tranne che in Italia, Spagna e Svezia. E’ quanto rileva il rapporto “2012 International Migration Outlook”, realizzato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, OCSE. A dare notizia dello studio è, fra gli altri, il portale integrazionemigranti.gov.it
All’interno dell’area OCSE, il 2011 è stato caratterizzato da un peggioramento delle condizioni economiche in alcuni Paesi dell'eurozona, in particolare Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna. La recessione economica ha colpito duramente e quasi immediatamente gli immigrati nella maggior parte dei Paesi OCSE. Nel 2010, la migrazione dovuta alla libera circolazione, in forte flessione dal 2007, ha rappresentato il 20% di tutti i flussi migratori permanenti. A causa del calo nella domanda da parte dei datori di lavoro, la migrazione di manodopera è altresì andata diminuendo e ha rappresentato solo il 21% del totale.
Nel complesso, la migrazione a scopo di ricongiungimento familiare è stata la principale categoria di ingresso nel 2010, con un 36% dei flussi. Nel 2010, la Cina è stata ancora una volta il principale Paese di origine dei flussi migratori verso l’OCSE, essendo cittadino cinese quasi un migrante su dieci, seguita da India, Polonia e Romania – ciascuno con una quota pari al 5% del totale.

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Pubblicato il: Giovedì, 28 Giugno 2012 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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