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Quasi 500mila imprese straniere in Italia

27/03/2014

Sono aumentate di oltre 23mila unità e hanno dato un importante contributo al sistema imprenditoriale italiano

Sono quasi 500mila (per l'esattezza 497.080) le imprese straniere registrate in Italia nel 2013, delle quali circa 380mila guidate da cittadini stranieri provenienti da paesi non UE. Rispetto all’anno precedente sono aumentate del 4,88%, a fronte di un incremento complessivo dello 0,21%. Le circa 23mila imprese straniere in più nel 2013 hanno consentito di mantenere in campo positivo il bilancio anagrafico di tutto il sistema imprenditoriale italiano, cresciuto, nello stesso periodo, di quasi 13mila posizioni. I dati sulla natalità e mortalità delle imprese guidate da stranieri emergono dal Registro delle imprese delle Camere di commercio italiane, diffusi da Unioncamere. In valori assoluti le principali attività delle imprese straniere sono quelle del commercio, con oltre 175mila imprese, e delle costruzioni, con poco più di 126mila aziende. In termini di dinamica, invece, il 2013 ha visto un notevole incremento soprattutto di imprese di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese.
Per quanto riguarda il profilo della struttura organizzativa, si conferma la straordinaria prevalenza di imprese individuali (oltre 400mila), ma nel 2013 si osserva la tendenza a un incremento delle società di capitali degli immigrati, aumentate del 7,70%. Alla fine dello stesso anno sono tre le regioni nelle quali oltre un imprenditore su 10 è un cittadino di origine straniera (Toscana, Liguria e Friuli Venezia-Giulia) e quattordici le province nelle quali l’imprenditoria straniera supera il 10% del totale del tessuto produttivo locale, con Prato, Firenze e Trieste che guidano saldamente la classifica. Quanto alla provenienza degli imprenditori - con riferimento alle sole imprese individuali - il paese leader resta il Marocco, da cui provengono oltre 61mila titolari; al secondo posto si trovano gli imprenditori originari della Romania, con circa 46mila imprese; al terzo posto quelli della Cina, con 45.043 aziende. Gli incrementi più forti registrati nel 2013 hanno però riguardato in termini assoluti il Bangladesh, con quasi 3.600 nuove imprese.
“Siamo in presenza - sottolinea Unioncamere - di una completa affermazione all’interno della nostra società del fenomeno ‘stranieri’, che può contare sia sulle tante imprese guidate da immigrati, sia su un vasto bacino della forza lavoro impiegata all’interno del sistema produttivo, a tutto vantaggio anche dell’integrazione sociale. Una forza occupazionale complessiva che fornisce un apporto determinante alla produzione economica del Paese, come emerge dalle stime di Unioncamere sul valore aggiunto derivante dall’attività degli occupati stranieri che, nel 2011, ha raggiunto una incidenza del 12,8%, pari a 178,5 miliardi di euro in termini nominali. Un contributo - conclude Unioncamere - che occorre ulteriormente valorizzare anche facendo emergere quelle 'sacche di illegalità' che rischiano di mettere in ombra i tanti stranieri che onestamente e con passione concorrono allo sviluppo del Sistema Italia”.

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Pubblicato il: Giovedì, 27 Marzo 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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