Vai menu di sezione

Profughi, la ricetta dell'Euregio

12/07/2017

Intanto, al trilaterale di Trieste, Italia, Francia e Germania chiedono un'Unione Europea più coesa e più forte

Collaborazione, presidio dei confini, sicurezza, ma anche impegno congiunto di Austria e Italia al Brennero. È questo l'appello lanciato dai tre presidenti Ugo Rossi, Arno Kompatscher e Günther Platter riunitisi il 12 luglio 2017 a Sanzeno, in Trentino, nella seduta della Giunta Euregio. È stato ribadito con forza quanto già stabilito a febbraio dello scorso anno con una deliberazione e poi un documento presentato al presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker.
"Abbiamo aperto oggi la nostra seduta affrontando da subito il tema del Brennero e dei flussi migratori, dei profughi e della nostra collaborazione su una tematica particolarmente difficile come questa, che preoccupa i nostri paesi e le nostre comunità”, ha esordito il governatore trentino Ugo Rossi durante la conferenza stampa. “Lo abbiamo fatto per confrontarci e aggiornare le informazioni fra noi: possiamo dire, infatti, che attualmente al Brennero la situazione è sotto controllo e non ci sono problematiche particolari. E questo risultato importante è frutto anche del nostro lavoro congiunto sia verso il governo italiano che verso il governo austriaco". "Nella deliberazione che avevamo adottato a febbraio 2016 – ha aggiunto Rossi – al primo punto ci sono la collaborazione, la necessità di un presidio giusto dei confini, la sicurezza delle persone, ma c'è anche la considerazione che il Brennero rappresenta un luogo particolare in Europa e che, proprio in funzione di questa sua specialità, richiede un impegno comune in termini di controlli: oggi, grazie all'accordo fra Austria e Italia, questi controlli avvengono in modo coordinato".
Altro passaggio evidenziato dal presidente Rossi, che è anche presidente di turno dell'Euroregione, è quello di affrontare la questione delle migrazioni in modo globale: "Vogliamo far sentire la nostra voce in Europa affinché le regole della distribuzione equa dei profughi siano applicate da tutti gli Stati dell'Unione; servono poi azioni di grande impegno, serve una sorta di Piano Marshall da applicare nei paesi d'origine, perché questa problematica si può affrontare solo con un concreto e robusto impegno nei paesi che generano i fenomeni migratori. Su questo l'Euregio c'è".
Parole riecheggiate dal capitano del Tirolo Platter: "Senza Euregio sicuramente avremmo una situazione differente al Brennero, mentre, grazie alla collaborazione fra le diverse forze di polizia dei due Stati, si è organizzata una task force che lavora in modo congiunto". Il presidente ha ricordato il forte supporto del Tirolo a numerosi progetti in Africa e la necessità di un impegno unitario a livello europeo.
“A febbraio dello scorso anno abbiamo definito la nostra posizione comune”, ha aggiunto il presidente altoatesino Kompatscher. “Siamo stati anche in grado, sulla base di questa posizione unitaria, di fare in modo che Italia e Austria attuassero delle misure di collaborazione riguardo al controllo dei flussi migratori al Brennero. Il lavoro della task force ha funzionato ma non possiamo limitarci solo a questo”. Riguardo al cosiddetto Piano Marshall di cui si è parlato in questi giorni, “è necessaria una maggiore collaborazione con gli stati Nordafricani per prevedere di dare asilo a chi ha diritto ma c’è bisogno di un piano complessivo e noi siamo pronti a fare la nostra parte e dare il nostro apporto”.

Il trilaterale di Trieste fra Italia, Francia e Germania
Nel giorno in cui in Trentino l'Euregio ha proposto la propria ricetta rispetto al tema profughi (12/7/2017), a Trieste il Vertice del Processo dei Balcani occidentali è stato preceduto dal trilaterale fra il premier Gentiloni, la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Macron. Al termine dell'incontro Gentiloni ha parlato della necessità condivisa dai tre leader di avere un'Unione Europea più coesa e più forte, sottolineando e confermando l'impegno dell'Italia sul fronte dei soccorsi e dell'accoglienza. Gentiloni ha chiesto poi, in particolare, che l'intera Europa si faccia carico del fenomeno. Apprezzamento e solidarietà per l'impegno dell'Italia sono arrivati da Germania e Francia, con alcune precisazioni: Merkel ha posto l'accento sull'importanza di combattere la migrazione illegale puntando sulla cooperazione con l'Africa; Macron ha sottolineato con forza l'importanza di distinguere tra migranti economici e profughi. Per i primi, ha affermato in sostanza Macron, le porte della Francia sono chiuse. Gentiloni ha replicato che la distinzione tra profughi e migranti economici è legittima, ma non si possono ignorare i grandi movimenti migratori che, peraltro, non sono determinati “solo” dai conflitti.

“Trafficanti di esseri umani pericolosi come i terroristi”
Il traffico di migranti è stato al centro di una conferenza che si è svolta nello stesso giorno del trilaterale di Trieste ma presso l'ambasciata d'Italia a Berlino con i ministri dell’Interno italiano Marco Minniti e tedesco Thomas de Maizière. “Serve una strategia europea contro il traffico di esseri umani”, ha sottolineato Minniti che ha aggiunto: “Se mi chiedessero se è più pericoloso un terrorista dell'Isis o un trafficante, la domanda mi metterebbe in difficoltà. Direi che entrambi non hanno alcuna cura del valore della vita umana”. “L'Italia in questi anni e in queste ore – ha aggiunto Minniti – si sta assumendo un peso notevole. L'Italia è un Paese che ha accolto, accoglie e continuerà ad accogliere e, tuttavia, in questa partita sarebbe un drammatico errore lasciare l'Italia da sola; per questo – ha concluso il ministro – dobbiamo costruire una politica di rimpatri comuni”.

torna all'inizio del contenuto
Pubblicato il: Mercoledì, 12 Luglio 2017 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

Valuta questo sito

torna all'inizio del contenuto