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Profughi in Trentino, protocollo Provincia-Comune di Rovereto

06/03/2015

L'intesa è stata sottoscritta dall'assessora Borgonovo Re e dal Sindaco Miorandi

Provincia Autonoma di Trento e Comune di Rovereto uniti per promuovere l'accoglienza e l'inclusione dei profughi. Oggi (6/3/2015) a Noriglio (Rovereto, Trentino), la firma del protocollo di “Accoglienza richiedenti protezione internazionale” e la presentazione di un'iniziativa di volontariato.
Il primo punto trattato dalla convenzione è quello degli alloggi e prevede la messa a disposizione da parte dell'Amministrazione comunale di alcuni alloggi per l'accoglienza residenziale dei richiedenti protezione internazionale, attraverso l'istituto del comodato gratuito. Presso gli spazi messi a disposizione dal Comune si svolgeranno parte delle azioni previste dal Protocollo d'Intesa siglato dalla Provincia Autonoma di Trento e il Commissariato del Governo: servizi di gestione generica alla persona, erogazione dei pasti, fornitura di beni, servizi per l'inclusione, servizi di gestione amministrativa, percorso di convivenza.
Attualmente l'accordo si è già concretizzato con la messa a disposizione di 5 appartamenti siti in via Brigata Acqui. Va ricordato inoltre che sul territorio comunale i profughi hanno trovato attualmente accoglienza anche presso l'Oratorio “Rosmini”, con la messa a disposizione, da parte della parrocchia di Via Paganini, di una casa comune per un gruppo di 16 richiedenti protezione internazionale e in via Catalani, in un appartamento di uso della Provincia per un gruppo di 5 richiedenti protezione internazionale.
Il protocollo firmato oggi si sviluppa nell'ambito del Progetto di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, coordinato dalla Provincia Autonoma di Trento attraverso l'unità operativa Cinformi, e nell'ambito del Protocollo di intesa tra la stessa Provincia e il Commissariato del Governo.
Un altro punto del protocollo riguarda l'attivazione di percorsi volti alla coesione sociale da parte del Comune di Rovereto, in linea con quanto previsto dal “Piano della coesione e del capitale sociale”. I profughi saranno impegnati nella cura e riordino di spazi pubblici urbani, nella sensibilizzazione e in altre mansioni di diretta utilità sociale, presso realtà presenti sul territorio. Il modello proposto promuove la sperimentazione di un'accoglienza basata sulla cittadinanza attiva e sull'amministrazione condivisa dei beni comuni, favorendo la conoscenza, la relazione reciproca e la partecipazione. In linea con questo progetto, il protocollo prevede inoltre la promozione della collaborazione con le realtà associative del territorio e la realizzazione di eventi ludici, sportivi e culturali con il diretto coinvolgimento delle persone accolte, in un'ottica di dialogo e conoscenza reciproca con la popolazione residente.

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Pubblicato il: Venerdì, 06 Marzo 2015 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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