20/02/2013
Intanto il ministero dell'Interno emana una nuova circolare sulla chiusura dell'emergenza umanitaria Nord AfricaProfughi, appello Caritas
Mentre mancano pochi mesi alla conclusione in Trentino del progetto di accoglienza a favore dei profughi dalla Libia nell'ambito dell'emergenza Nord Africa, la Caritas diocesana di Trento rivolge un appello alla comunità trentina. “Anche in questa fase di grave crisi economica difficile per molti – afferma la Caritas – ci sembra importante non dimenticare anche chi, provenendo da lontano e senza legami importanti in loco, è in cerca di un’opportunità.” La Caritas diocesana chiede alla comunità trentina di “considerare queste persone degne di attenzione, perché possano vivere e crescere con noi, aiutandoci a rendere il nostro territorio più accogliente e più forte.”
Nel concreto, la Caritas diocesana invita ciascun singolo e ciascuna comunità a verificare eventuali disponibilità di alloggio per almeno sei mesi (per singoli o gruppi da max 3/4 persone); eventuali opportunità lavorative anche saltuarie, umili e semplici che permettano a queste persone di tenersi occupate, di manifestare la loro riconoscenza per quanto ricevuto e di guadagnare qualcosa (tramite contratti temporanei, a chiamata, vouchers, …); la possibilità di trovare piccoli lavori a favore della comunità che possono essere svolti con un minimo accompagnamento (giardinaggio, piccola manutenzione, imbiancature, sgomberi/pulizie cantine e soffitte, …); la disponibilità, al di là delle risposte concrete, a costruire percorsi di integrazione e relazione con queste persone, affinché possano sentirsi parte di una comunità.
La Caritas diocesana di Trento sta inoltre valutando la possibilità di accompagnare professionalmente esperienze di accoglienza presso appartamenti messi a disposizione da privati, parrocchie e comunità attraverso il progetto “Rifugio Diffuso” promosso da Caritas Italiana.
Intanto il ministero dell'Interno ha emanato una circolare sulla chiusura dell'emergenza umanitaria Nord Africa nella quale vengono fornite tra l'altro indicazioni sulla concessione dei titoli di viaggio, sui minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo e sulle “misure per favorire percorsi di uscita”. Il ministero afferma innanzitutto che può essere rilasciato, a determinate condizioni, il titolo di viaggio alle persone nei confronti delle quali sono state adottate misure di protezione e che sono impossibilitate ad ottenere il passaporto dalle autorità del Paese di appartenenza. “Il rilascio del titolo di soggiorno – si legge nella circolare – è comunque rifiutato se lo straniero risulta pericoloso per l'ordine e la sicurezza pubblica”.
Per quanto riguarda l'assistenza ai minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo, il ministero destina a tal fine 2 milioni e mezzo di euro per le spese sostenute dagli Enti locali. Il rimborso potrà riguardare le spese sostenute per l'assistenza del minore richiedente asilo solo dalla formalizzazione della domanda di asilo e sino all'inserimento nelle strutture dello SPRAR. Gli Enti locali potranno chiedere il rimborso alle Prefetture competenti.
Tra le “misure per favorire percorsi di uscita”, il ministero cita i programmi di rimpatrio volontario e assistito. Fra gli altri provvedimenti, viene prevista la corresponsione di una somma pro capite di 500 euro “quale misura di uscita”.