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Profughi, appello Anci al ministero

05/11/2013

Fra le istanze, interventi per “alleggerire la pressione sulle aree metropolitane”

“Stabilire se rinnovare il permesso di soggiorno per motivi umanitari riconosciuto nel corso dell’Emergenza Nord Africa e ormai in scadenza e definire un piano di interventi che contribuisca ad alleggerire la pressione sulle aree metropolitane, offrendo delle alternative al fenomeno delle occupazioni’’. Sono le questioni che l'Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) intende sottoporre con urgenza al ministero dell’Interno.
“I recenti fatti tragici di Lampedusa - scrive il presidente Anci Fassino nella lettera al Viminale - hanno messo sotto gli occhi di tutti ciò che avviene da anni nel Mediterraneo, con particolare riferimento alle modalità drammatiche con cui i migranti arrivano in Italia in cerca di protezione. Per la prima volta l’Europa sta dimostrando di accettare un ruolo di condivisione di responsabilità su questi temi e il primo risultato è la risoluzione del Parlamento europeo del 23 ottobre scorso’’.
L'Anci riconosce “l’importante risultato dell’ampliamento della capienza del Sistema Sprar da 3.000 a 16.000 posti” e sottolinea che “gli arrivi dei migranti in Italia nel 2013, fino ad oggi, sono stati di 36.000 persone, per la maggior parte dei quali richiedenti asilo”. “Oltre agli arrivi del 2013 – aggiunge il presidente Fassino – sono molti i migranti titolari di una protezione che, al termine dell’accoglienza nel circuito Emergenza Nord Africa, sono rimasti sul territorio nazionale senza aver definito un percorso di autonomia. Ciò ha prodotto - prosegue l'Anci - soprattutto nelle aree metropolitane di Roma, Torino e Milano, situazioni di grave degrado, arrivate sino all’occupazione abusiva di interi immobili”.
Di qui la richiesta che l'Anci rivolge al ministro Alfano per un confronto con l’Associazione nazionale dei Comuni italiani e una delegazione dei Sindaci delle città metropolitane “per concordare le misure da intraprendere per affrontare e risolvere quanto prima questa situazione”.

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Pubblicato il: Martedì, 05 Novembre 2013 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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