02/02/2015
Nella riunione con l'assessora Borgonovo Re il Comune si è impegnato a cercare una struttura per l'accoglienzaProfughi a Miola (Trentino), incontro in Comune
Il Comune di Baselga di Pinè si è impegnato a cercare una soluzione alloggiativa per l'accoglienza di alcuni dei profughi ospitati attualmente al Campo della Protezione civile di Marco di Rovereto. Un impegno che il Comune intende condividere con le altre municipalità in occasione della Conferenza dei Sindaci della Comunità di Valle in programma il prossimo 10 febbraio.
Intanto il gestore della struttura che si era proposta per l'accoglienza ha fatto sapere alla Provincia di aver concordato con il Comune di chiedere alla stessa Provincia una proroga dell'arrivo dei richiedenti protezione internazionale. Nel frattempo verrà organizzato un incontro informativo con la popolazione locale per spiegare dettagliatamente come è strutturata l'accoglienza e, in particolare, come vengono costantemente seguiti i profughi alloggiati nelle strutture preposte.
L'intera Giunta provinciale – ha affermato l'assessora Borgonovo Re – è compatta nel riconoscere la necessità e l'urgenza di trovare una sistemazione per i richiedenti protezione internazionale.
E' quanto emerso, in estrema sintesi, nell'incontro che si è svolto stamane (2 febbraio 2015) in Comune a Baselga di Pinè fra l'assessora provinciale alla Salute e Solidarietà sociale, Donata Borgonovo Re, il sindaco Ugo Grisenti, membri della Giunta comunale, il segretario comunale, il sindaco di Bedollo Narciso Svaldi, il presidente della Comunità di Valle Mauro Dallapiccola, il coordinatore responsabile del Cinformi Pierluigi La Spada e alcuni operatori del Centro informativo per l'immigrazione. Scopo della riunione era un confronto chiarificatore sull'imminente accoglienza dei profughi a Miola, di fronte alla quale la Giunta comunale e alcuni cittadini avevano manifestato la propria contrarietà. In apertura dell'incontro, il sindaco ha voluto subito comunicare che lo striscione xenofobo esposto da ignoti in vista dell'arrivo dei profughi era già stato rimosso ieri sera.
Oggi in Trentino – ha detto l'assessora Borgonovo Re – abbiamo 340 profughi, ma ne potrebbero arrivare altri 80-90 fino a saturare la quota complessiva di 431 assegnata dallo Stato in modo proporzionale alla popolazione. Sono trascorsi circa sette mesi – ha detto poi l'assessora motivando l'urgenza dello spostamento – da quando abbiamo chiesto alle Comunità di Valle di proporci delle situazioni alloggiative per rispondere ad una precisa richiesta di accoglienza che lo Stato ci ha rivolto. Dobbiamo assolutamente trovare al più presto soluzioni alternative al Campo di Marco e per questo abbiamo indetto un bando rivolto ai privati. Una scelta che può fra l'altro consentire di incrociare la necessaria accoglienza con la valorizzazione di strutture vuote o poco sfruttate, con positive ricadute sul territorio anche in chiave occupazionale, tenendo presente che le spese non sono a carico del bilancio provinciale. Le strutture e le comunità – ha aggiunto l'assessora – non vengono lasciate sole sul piano della gestione e della relazione con le persone ospitate; ogni soluzione alloggiativa sul territorio trentino è infatti seguita dalla rete dell'accoglienza per un costante supporto a 360 gradi. A Miola di Pinè, in particolare, è previsto il sostegno di cinque operatori, tra i quali anche una persona competente in materia legale e una per il supporto psicologico.
Sul tavolo, stamane, anche la proposta di trovare forme di conciliazione fra l'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e la necessità di rispondere al disagio sociale presente nella comunità autoctona. Un modello che potrebbe, in prospettiva, trovare applicazione nei territori che accolgono i richiedenti protezione internazionale.
E' importante – ha detto in conclusione l'assessora Borgonovo Re – mettere in relazione i richiedenti protezione internazionale con la popolazione locale. La comunità trentina deve decidere se affrontare questa doverosa accoglienza con spirito propositivo e con la necessaria disponibilità o se trasformarla, invece, in un problema.
In allegato dati aggiornati sull'accoglienza profughi in Trentino