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Presentato il Dossier Caritas/Migrantes

26/10/2010

L’incidenza media sulla popolazione residente italiana e del 7%; in Lombardia un quinto dei residenti stranieri

All’inizio del 2010 l’Istat ha registrato 4 milioni e 235mila residenti stranieri, ma, secondo la stima del Dossier, includendo tutte le persone regolarmente soggiornanti seppure non ancora iscritte in anagrafe, si arriva a 4 milioni e 919mila (1 immigrato ogni 12 residenti). L’aumento dei residenti è stato di circa 3 milioni di unità nel corso dell’ultimo decennio, durante il quale la presenza straniera è pressoche triplicata, e di quasi 1 milione nell’ultimo biennio. La Lombardia accoglie un quinto dei residenti stranieri (982.225, 23,2%). Poco più di un decimo vive nel Lazio (497.940, 11,8%), il cui livello viene quasi raggiunto da altre due grandi regioni di immigrazione (Veneto 480.616, 11,3%) ed Emilia Romagna (461.321, 10,9%), mentre il Piemonte e la Toscana stanno un po’ al di sotto (rispettivamente 377.241, 8,9% e 338.746, 8,0%). Roma, che è stata a lungo la provincia con il maggior numero di immigrati, perde il primato rispetto a Milano (405.657 rispetto a 407.191). L’incidenza media sulla popolazione residente è del 7%, ma in Emilia Romagna, Lombardia e Umbria si va oltre il 10% e in alcune province anche oltre il 12% (Brescia, Mantova, Piacenza, Reggio Emilia). Le donne incidono mediamente per il 51,3%, con la punta massima del 58,3% in Campania e del 63,5% a Oristano, e quella piu bassa in Lombardia (48,7%) e a Ragusa (41,5%). I nuovi nati da entrambi i genitori stranieri nel corso del 2009 sono 77.148. Queste nascite incidono per il 13% su tutte le nascite e per più del 20% in Emilia Romagna e Veneto. Diversificata è anche l’incidenza dei minori, in tutto quasi un milione (932.675). Oltre un ottavo dei residenti stranieri (572.720, 13%) è di seconda generazione, per lo piu bambini e ragazzi nati in Italia, nei confronti dei quali – afferma Caritas/MIgrantes – l’aggettivo “straniero” è del tutto inappropriato, in quanto accomunati agli italiani dal luogo di nascita, di residenza, dalla lingua, dal sistema formativo e dal percorso di socializzazione. I figli degli immigrati iscritti a scuola sono 673.592 e incidono per il 7,5% sulla popolazione scolastica. I dati mettono in evidenza un ritardo scolastico tre volte piu elevato rispetto agli italiani, sottolineando – afferma Caritas/Migrantes – la necessità di dispiegare più risorse per il loro inserimento nel caso in cui giungano per ricongiungimento familiare. Nel 2009 l’apposito Comitato ha censito 6.587 minori non accompagnati, dei quali 533 richiedenti asilo, provenienti da 77 paesi (Marocco 15%, Egitto 14%, Albania 11%, Afghanistan 11%), in prevalenza maschi (90%) e di età compresa tra i 15 e i 17 anni (88%).

Il 13 gennaio verrà invece presentato a Trento il Rapporto sull'immigrazione in Trentino realizzato dal Cinformi. Lo studio è diventato anno dopo anno un punto di riferimento per la conoscenza del fenomeno sul territorio provinciale, offrendo il quadro completo dei dati e tutte le statistiche sulla presenza dei "nuovi trentini".

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Pubblicato il: Martedì, 26 Ottobre 2010 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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