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Più immigrati nelle costruzioni

19/12/2011

La crisi economica non ferma l’impiego dei nuovi italiani nel settore edile

Nonostante la crisi, tra il 2008 e il 2010 nel settore delle costruzioni si registra una crescita di circa 330mila occupati immigrati, ovvero del 18%. E' quanto emerge dal 6° Rapporto Ires – Fillea Cgil presentato recentemente a Roma.
Lo studio evidenzia che nel 2010 si è registrata anche una riduzione del 6,4% degli investimenti nel settore delle costruzioni e allo stesso tempo un aumento del tasso di disoccupazione tra gli stranieri di oltre 3 punti percentuali.
Il rapporto rileva inoltre una crescita maggiore tra gli attivi stranieri rispetto agli autoctoni. “Se nel caso degli immigrati – si legge nel rapporto - il peso della componente disoccupata cresce percentualmente di più della componente occupata favorendo la crescita del tasso di disoccupazione, nel caso italiano la perdita di occupazione viene deformata dalla fuoriuscita di occupati e disoccupati dal segmento degli attivi”.
“Gli immigrati - secondo la Fillea Cgil - sono i più colpiti da tutti i fenomeni devianti che inquinano il settore. In un settore ancora fortemente caratterizzato da fenomeni di irregolarità e illegalità, oltre ai problemi legati alla forma contrattuale, gli stranieri sono maggiormente vittime della dequalificazione professionale, dei differenziali retributivi e degli infortuni”.

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Pubblicato il: Lunedì, 19 Dicembre 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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