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Operazione ascolto, la tappa in val di cembra

20/03/2009

La difficile congiuntura economica si ripercuote sul mondo del lavoro e, quindi, anche sui lavoratori immigrati. Un problema, quello del lavoro, che tocca più in generale il percorso migratorio, a partire dai documenti di soggiorno.

La difficile congiuntura economica si ripercuote sul mondo del lavoro e, quindi, anche sui lavoratori di origine immigrata. Alcuni di loro, rimasti disoccupati, erano presenti ieri sera al Teatro comunale di Stedro-Segonzano per partecipare alla tappa dell’Operazione ascolto sul territorio organizzata dall’assessorato alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza della Provincia autonoma di Trento. Alla serata erano stati invitati, fra gli altri, i rappresentanti degli Enti locali, delle associazioni e delle varie organizzazioni, sia istituzionali che non, che operano nel campo dell’immigrazione. Tra gli interventi, hanno preso la parola anche diversi lavoratori immigrati. Alcuni di loro hanno perso il lavoro a causa della congiuntura economica che ha colpito, fra gli altri, anche il settore del porfido. Un problema, quello del lavoro, che tocca più in generale il percorso migratorio, a partire dai documenti di soggiorno, con negative ricadute sul positivo processo di integrazione che caratterizza il fenomeno migratorio in Val di Cembra. Sul fronte occupazionale Provincia e sindacati hanno avviato un monitoraggio per il quale – è stato detto – sarà importante anche la collaborazione dei Comuni. Una collaborazione importante anche su altri fronti, come l’organizzazione dei corsi di italiano – confermati per il 2009 – rivolti ai cittadini immigrati. Non solo un’opportunità di apprendimento – ha detto un’insegnante dei corsi – ma anche un’occasione di incontro e confronto culturale, nonostante l’adesione non sia sempre stata massiccia e costante. Dai corsi di italiano al mondo della scuola, che chiede più risorse e più personale per le iniziative legate all’integrazione degli studenti non italiani. Fra le altre osservazioni emerse ieri sera, l’invito rivolto alle famiglie straniere a favorire l’inserimento nel tessuto sociale delle donne di origine immigrata. “Le nostre associazioni e tutta la comunità hanno le porte aperte verso gli immigrati, fatevi avanti”, è stato detto nel corso dell’incontro. “Siamo tutti compaesani” ha risposto un cittadino non italiano, “ma i ritmi del lavoro ci lasciano poco spazio anche per vedere la famiglia”. Di qui il proposito, emerso ieri sera, di individuare nuove modalità di ritrovo per favorire la partecipazione dei “nuovi trentini” (comunque già ampia) al mondo dell’associazionismo in Val di Cembra.

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Pubblicato il: Domenica, 16 Agosto 2009 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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