Vai menu di sezione

Oltre un milione di datori di lavoro domestico in Italia

01/08/2022

Famiglie censite dall’Inps, alle quali si aggiungono i rapporti di lavoro informale

In Italia i datori di lavoro domestico nel 2021 superano per la prima volta il milione (1.036.533), ovvero 108 ogni 100 lavoratori. Va subito precisato che si tratta di famiglie censite dall’Inps, alle quali si aggiungono i rapporti di lavoro informale. Il calcolo è frutto di un’elaborazione di dati Inps da parte dell’Osservatorio Domina, Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico. Il fatto che il numero di datori sia superiore rispetto a quello dei lavoratori – afferma Domina – significa che è più frequente il caso di lavoratori occupati presso più datori nell’arco dell’anno.
Il numero di datori di lavoro domestico è cresciuto del +4,4% rispetto al 2020 e del +13,3% rispetto al 2019. Questa tendenza è addirittura superiore rispetto a quella registrata dai lavoratori domestici (+1,9% dal 2020 e +12,0% dal 2019).
A livello territoriale, oltre un terzo si concentra in Lombardia e nel Lazio (complessivamente il 34,7%). La componente femminile è mediamente del 56%, mentre quella straniera al 7% (2% UE e 5% non UE). Nell’ultimo anno, in tutte le regioni italiane si è registrato un aumento del numero di datori di lavoro domestico. L’incremento varia dallo 0,4% di Umbria e Valle d’Aosta al +13,3% della Puglia.
Interessante anche l’analisi dei datori di lavoro per fascia d’età: tra gli uomini si ha una concentrazione maggiore nella fascia fino a 59 anni (38,1%), mentre tra le donne la fascia più rappresentata è quella con almeno 80 anni (41,3%). In linea generale, secondo Domina si può ipotizzare che la fascia meno anziana sia caratterizzata prevalentemente da rapporti di colf o babysitter, mentre la più anziana da rapporti di badante, anche se non sempre il datore di lavoro coincide con il beneficiario della prestazione (è possibile, ad esempio, che il datore di lavoro di una badante sia il figlio di una persona anziana).
Tra i datori di lavoro, inoltre, figurano oltre 100 mila grandi invalidi (9,7% del totale) e 3.405 sacerdoti (0,3%). I grandi invalidi fanno registrare un trend positivo sia rispetto al 2020 (+2,1%) che rispetto al 2019 (+8,4%), mentre i sacerdoti sono diminuiti (-2,7% nell’ultimo anno e -5,3% negli ultimi due).
Frequente la situazione di convivenza tra lavoratori e datori di lavoro domestico. Si tratta infatti di oltre 242 mila rapporti di lavoro, pari a quasi un quarto del totale (23,4%). In termini assoluti, le regioni con più rapporti di lavoro in convivenza sono Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, mentre per quanto riguarda l’incidenza sul totale datori i valori minimi si registrano in Sicilia (7,1%) e Sardegna (8,1%) e quelli massimi in Friuli-Venezia Giulia (48,7%) e Trentino-Alto Adige (46,9%).
Secondo Domina, le famiglie datori di lavoro domestico rappresentano un soggetto fondamentale per il mantenimento del sistema di welfare italiano. Le ragioni della crescita del numero dei datori di lavoro sono sarebbero di natura demografica (aumentano gli anziani), sociale (sempre più donne lavorano fuori casa) e, da ultimo, legate agli effetti della pandemia (maggiore bisogno di assistenza ad anziani e fragili).

Nota dell'Osservatorio Domina

torna all'inizio del contenuto
Pubblicato il: Lunedì, 01 Agosto 2022 - Ultima modifica: Martedì, 02 Agosto 2022

Valuta questo sito

torna all'inizio del contenuto