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Oltre l'accoglienza

21/06/2011

Trentino, l'assessore provinciale Beltrami: “Guardare direttamente alla persona"

“Quale accoglienza al di là dei luoghi comuni?”. Era questo il tema centrale delle iniziative organizzate ad Arco in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato, celebrata in Trentino attraverso una serie di appuntamenti che hanno visto, tra l'altro, anche la disfida calcistica programmata domenica scorsa a Pergine fra i profughi accolti sul territorio provinciale.
Ieri sera (lunedì) protagoniste sono state invece la musica, le letture e le testimonianze di chi ha dovuto lasciare la propria terra. Un ampio programma promosso dal Centro Astalli di Trento in collaborazione con il Cinformi dell'assessorato provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza, le cooperative Arcobaleno ed Ephedra, la Mnemoteca, il comune di Arco e l’associazione Il Gioco degli Specchi.
Il programma ha preso il via alle 18 a Casa Collini con le letture di “Libri in viaggio” a cura dell'associazione Il Gioco degli Specchi. In serata spazio invece alla musica con il concerto, in piazza 3 Novembre, della band Guanabana e di Anansi. Ma prima del giovane cantautore trentino l'attenzione del pubblico che ieri sera ha affollato la piazza di Arco è stata catturata dalle parole, cariche di emozioni, di due rifugiati. Due storie di viaggio e di arrivo in Italia e in Trentino che hanno saputo esprimere, meglio di qualsiasi analisi o considerazione, il vissuto di chi fugge da persecuzioni per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per opinioni politiche. E persecuzioni, guerre, violazioni generalizzate dei diritti umani ed esilio continuano a rappresentare – come ricorda l'Agenzia ONU per i Rifugiati – il destino quotidiano per 43.7 milioni di uomini, donne e bambini.
“Dati questi – afferma l'assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza Lia Giovanazzi Beltrami – che ci impongono una riflessione. Non 'solo' sul dramma di chi è costretto a lasciare la propria terra, ma anche sull'importanza di andare oltre la sola accoglienza. Ai rifugiati noi dobbiamo offrire una nuova speranza di vita, secondo una progettualità che li valorizzi. Dobbiamo superare la parola 'rifugiato' e guardare direttamente alla persona, alle sue aspettative, ai suoi timori per il futuro ma anche alle sue potenzialità. Ed è proprio quello che cerchiamo di fare qui in Trentino, dove i profughi tra l'altro hanno voluto partecipare, con il torneo di calcio domenica e la loro presenza stasera, alle iniziative organizzate per la Giornata mondiale del Rifugiato.”
Ieri nel corso della serata è stato inoltre proiettato un estratto del documentario girato dall'associazione Limen a Lampedusa nell'aprile scorso. L'appuntamento organizzato per la Giornata mondiale del Rifugiato fa parte del progetto “Il mondo è la mia casa”, i cui eventi proseguiranno ad Arco con incontri, concerti, e laboratori. Fra le diverse iniziative in programma, nel mese di settembre prenderà il via, con il sostegno del Cinformi, un laboratorio teatrale rivolto ad adulti e ragazzi trentini e “nuovi trentini”.

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Pubblicato il: Martedì, 21 Giugno 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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