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Oltre 1.500 fra morti e dispersi nel Mediterraneo nel 2014

14/08/2014

L'Agenzia Onu, “necessario fornire alternative alle pericolose traversate via mare”

Sono 1.565 dall'inizio del 2014 le persone morte o tuttora disperse nel tentativo di attraversare il Mediterraneo alla volta dell'Europa, circa 1.300 solo dall’inizio dell’estate. I dati vengono forniti dall'Agenzia Onu per i rifugiati, che sottolinea la “necessità di offrire delle soluzioni concrete ai rifugiati per scoraggiare le pericolose traversate via mare”. Sono invece 100mila le persone arrivate in Italia via mare dal 1 gennaio ad oggi, delle quali oltre il 50% in fuga da guerre, violenze e persecuzioni. La maggior parte proviene da Eritrea (29%) e Siria (18%) e spesso prosegue il viaggio verso altri paesi dell’Unione Europea.
Nonostante il numero crescente di persone bisognose di protezione in arrivo via mare – sottolinea l'Agenzia Onu per i rifugiati – è importante sottolineare che l’86% dei rifugiati rimane nei paesi del sud del mondo. Il numero dei rifugiati eritrei è raddoppiato negli ultimi anni a causa del perdurare delle violazioni dei diritti umani nel paese e la maggior parte di loro risiede in Sudan (110mila) ed in Etiopia (84mila), mentre il 20% (65mila) ha trovato protezione in Europa.
L’Unhcr esorta gli stati membri dell’Unione Europea ad aumentare il loro impegno per fornire alternative quali il reinsediamento, l’ammissione per ragioni umanitarie, regimi di ammissione sulla base di sponsor privati, l’accesso agevolato al ricongiungimento familiare e l’utilizzo di visti per motivi di studio o lavoro, per fare in modo che le persone in fuga non siano costrette ad affidare la propria vita ai trafficanti. L’Agenzia invita inoltre gli Stati europei ad aumentare la disponibilità e la qualità delle strutture di accoglienza che ricevono le persone soccorse.

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Pubblicato il: Giovedì, 14 Agosto 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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