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Occupazione, il Trentino “tiene”

24/03/2010

Per la provincia di Trento la situazione, nonostante la crisi economica, è ancora positiva

L’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ha reso noti i dati sulle forze lavoro relativi al quarto trimestre 2009 (da ottobre a dicembre 2009) e quindi a tutto l’anno 2009. Per la provincia di Trento si rileva una situazione che, nonostante la crisi economica, si è mantenuta positiva, con l’occupazione in crescita e la disoccupazione quasi stabile in base annua. A livello nazionale nel 4° trimestre 2009 il numero di occupati segna un calo rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente pari all’1,8% e un incremento del tasso di disoccupazione, che passa dal 7,1% del 4° trimestre 2008 all’8,6% del 4° trimestre 2009. Le forze di lavoro, nello stesso periodo, diminuiscono dello 0,2%. A livello locale continuano a crescere le forze di lavoro, passate da 235.000 a 239.200 (+1,8%) tra il 4° trimestre 2008 ed il 4° del 2009. La domanda di lavoro è stata in grado, nonostante la crisi, di assorbire quasi tutto l’incremento dell’offerta e quindi, grazie ad un aumento dell’occupazione di circa 2.600 unità (gli occupati sono risultati 229.700 alla fine del 2009), il numero delle persone in cerca di lavoro è risultato pari a circa 9.000 unità nel 4° trimestre 2009 (erano 8.000 unità a fine anno 2008). Per effetto dell’aumento contenuto delle persone in cerca di occupazione, il tasso di disoccupazione è cresciuto al 4%, rispetto al 3,4% del 4° trimestre 2008 (nella ripartizione del Nord-est è passato dal 3,5% al 5,2%). La disponibilità dei dati del 4° trimestre consente il calcolo delle variazioni in media annua. A livello nazionale l’offerta di lavoro registra nel 2009 un calo dello 0,5% rispetto al 2008, un calo dell’occupazione dell’1,6% e un aumento del tasso di disoccupazione dal 6,7% del 2008 al 7,8% del 2009. In provincia di Trento le forze di lavoro risultano pari a 237.500, rispetto alle 235.000 del 2008 (+1,1%). Gli occupati crescono di circa 1.900 unità (da 227.400 a 229.300 nel corso del 2008) e il numero delle persone in cerca di occupazione si assesta a circa 8.300 unità, rispetto alle 7.700 del 2008. Il tasso di disoccupazione cresce pertanto di 0,2 punti passando dal 3,3% al 3,5% del 2009. Questo risultato deve essere letto anche nell’ottica dei livelli di disoccupazione raggiunti dalle altre regioni dell’area nord-orientale. Il Nord-est, infatti, ha fatto registrare un incremento considerevole del tasso di disoccupazione, passato dal 3,4% del 2008 al 4,7% del 2009 e nell’ambito di questa ripartizione il Trentino è l’area che ha fatto registrare l’incremento minore del tasso di disoccupazione (0,5% l’incremento della provincia di Bolzano, 1,3% quello del Veneto, 1% quello del Friuli Venezia Giulia e 1,6% quello dell’Emilia-Romagna). In costante crescita il tasso di attività, pari nel 2009 al 69,1% (ben 6,7 punti oltre la media nazionale). Scomponendo l’analisi per settore, nel 2009 si registrano circa 8.000 occupati in agricoltura, 62.000 nell’industria e 159.000 nei servizi.

Gli immigrati nel mercato del lavoro trentino (dal Rapporto immigrazione Cinformi) Si stima che nel 2008 siano circa 18mila i cittadini stranieri occupati, quasi 2.000 in più rispetto al 2007, che equivale ad un incremento del 12,4%, un valore particolarmente significativo in un anno già segnato dalla recessione. Il tasso di occupazione risulta pari al 64,4%, mentre quello di disoccupazione, superiore a quello della popolazione italiana, è del 9,1%, con un incremento rispetto all’anno precedente dello 0,2%. Gli immigrati maschi sono occupati soprattutto nel settore delle costruzioni, nell’industria di trasformazione e nei trasporti. Le donne invece si concentrano nel settore dei servizi alla persona, della sanità, dei servizi alle imprese (pulizie) e dell’industria alberghiera. L’80% dei lavoratori stranieri è classificato come operaio, l’8% svolge un lavoro autonomo e un altro 6,7% lavora come impiegato o quadro. I primi dati del 2009 ci mostrano però un arretramento dei valori relativi alla partecipazione degli immigrati e una certa difficoltà da parte loro a rientrare nel mercato del lavoro regolare, con un aumento della quota di persone prive di occupazione.

Il lavoro autonomo degli immigrati in Trentino (fonte Cinformi) Lo sbocco principale delle aspirazioni di miglioramento sociale dei migranti è rappresentato dal passaggio al lavoro autonomo. Al 31 luglio 2009 i titolari d’impresa sono poco più di 2.200, di cui 1.772 cittadini non comunitari e 471 comunitari. Si confermano inoltre le principali specializzazioni per nazionalità: marocchini concentrati nel commercio, romeni, albanesi, serbi, macedoni, tunisini nelle costruzioni, cinesi nel commercio e in minor misura nella ristorazione, pakistani ancora nel commercio.

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Pubblicato il: Giovedì, 25 Marzo 2010 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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