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Nuove assunzioni, comunitari in testa

22/07/2010

La “Fondazione Leone Moressa”: “l’Italia nonostante la crisi continua a richiedere manodopera straniera”

Nel 2009 l’aumento del numero di occupati immigrati è dato per l’80% da lavoratori comunitari, mentre i non comunitari sono presenti con 28 mila unità in più. Il dato emerge da uno studio realizzato dalla “Fondazione Leone Moressa”.
“Questo dato – afferma la Fondazione – deve far riflettere dal momento che gli occupati comunitari rappresentano appena il 31% della forza lavoro straniera.
Secondo la ricerca, gli immigrati, sia comunitari che non comunitari, sono chiamati a ricoprire professioni non qualificate o ruoli di operaio. I servizi alle persone sono ancora una volta il settore di attività che attira nuova manodopera straniera, seguita dalle costruzioni.
“Questi numeri – commenta la Fondazione Leone Moressa riferendosi alla ricerca – descrivono un’Italia che nonostante la crisi continua a richiedere manodopera straniera. La richiesta di manodopera femminile – aggiunge tra l'altro la Fondazione – e la maggiore presenza di occupati nei settori dei servizi alle persone è indice di una sempre crescente domanda di assistenza da parte del nostro sistema sociale.”
Ma al di là delle cifre sopraelencate, va sottolineato un dato importante: il tasso di disoccupazione rimane sempre più elevato tra gli stranieri rispetto agli italiani (11,2% e 7,5%). Nello studio infatti – precisa la Fondazione – si parla di differenze assolute di occupati da un anno all’altro e non si considera ciò che avviene a livello di disoccupazione.

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Pubblicato il: Giovedì, 22 Luglio 2010 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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