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"Nessuno si senta solo di fronte alla crisi"

20/12/2011

"Non i lavoratori, non le imprese, non le famiglie, o le donne, o gli immigrati, soprattutto non si sentano soli i giovani"

"Nessuno si senta solo: non i lavoratori, non le imprese, non le famiglie, o le donne, o gli immigrati. Soprattutto non si sentano soli i giovani perché anche in piena crisi globale vogliamo continuare ad investire nel loro futuro". Questo in sintesi il messaggio lanciato dal presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, nell'illustrare all'aula consiliare la manovra Finanziaria 2012-2014 approvata in questi giorni. Una relazione dalla quale traspare preoccupazione per la fase che il Trentino, assieme a tutta l'Europa, sta attraversando, e che non lascerà nulla immutato, ma anche fiducia negli strumenti che l'Autonomia speciale mette a disposizione e nella capacità della "Comunità autonoma" trentina di far fronte alle difficoltà, rinnovandosi e scommettendo sul futuro.
Ecco alcuni passaggi della relazione di Dellai. "Non vogliamo che si sentano soli di fronte alla crisi i “nuovi trentini”, quel 9,2% della nostra popolazione costituita da stranieri arrivati da noi in gran parte per svolgere quei lavori che non rientrano più nelle aspirazioni dei trentini. Assieme ai giovani e alle donne, sono loro, gli stranieri, la categoria più esposta ai rischi di impoverimento e di precarietà che la crisi porta con sé. E le indagini sulla povertà in Trentino lo dimostrano con evidenza. Il nostro stesso interesse all’equilibrio e alla sicurezza, se non bastassero i preminenti valori di civiltà della nostra terra, ci spingono a proseguire nelle politiche positive di integrazione, rivolte a riconoscere per queste persone i diritti e, naturalmente, ad esigere il rispetto dei doveri.
Il rischio della recessione è ormai certificato anche nelle previsioni dell’Ocse e dello stesso Governo, che ha previsto per il 2012, una caduta del prodotto interno lordo nazionale dello 0,4%. Non molto migliore è la previsione per l’intera Europa. Il Trentino non è immune dagli effetti di questo scenario. Sarebbe da sprovveduti pensarlo. Nel contempo, sarebbe da masochisti non ricordare che il prodotto interno lordo trentino nel 2010 è cresciuto del 2% rispetto al 2009 e, per l’anno in corso, i dati più aggiornati parlano di una crescita dell’1,4%."
"La crisi globale non è solo finanziaria ed economica. Si intreccia con un deficit complessivo di valori, di cultura, di politica, effetto di quel pensiero unico nel quale il successo senza condizioni e la forza senza limiti costituivano i riferimenti fondamentali. La cultura del limite e della responsabilità verso la comunità, l’ambiente, le generazioni future, è stata relegata progressivamente ai margini nelle preoccupazioni dei ceti dirigenti ma anche, purtroppo, di una crescente fascia delle opinioni pubbliche, sempre meno convinte circa i vincoli della solidarietà."
"E’ ai ragazzi ed ai giovani, infine, che tutti quanti noi, al di la delle nostre divisioni politiche, certamente pensiamo con rispetto, fiducia ed affetto, quando decidiamo, come sempre è successo nella storia della nostra Autonomia, che una quota crescente delle risorse del Trentino venga destinata agli investimenti sulla conoscenza – dalla scuola, alla formazione professionale, all’Università soprattutto dopo la delega statale che abbiamo convintamente voluto e che convintamente stiamo attuando – alla ricerca e all’innovazione. Qualche settimana fa, durante un incontro pubblico ad Andalo, un signore mi ha chiesto: cosa pensate di fare per noi anziani? Ho risposto: la cosa più importante che pensiamo di fare per voi anziani é investire sui vostri nipoti, perché sappiamo che è a loro che si rivolge anche la vostra principale preoccupazione."

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Pubblicato il: Mercoledì, 21 Dicembre 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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