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Migranti forzati in Italia e nel mondo

18/11/2016

65,3 milioni i migranti forzati nel mondo nel 2015 soprattutto a causa di conflitti e situazioni di crisi

Sia nel 2015, sia nel primo semestre del 2016 si sono acuite e cronicizzate nel mondo molte situazioni di guerra: si contano 35 conflitti in atto e 17 situazioni di crisi. Tali scenari di guerra provocano la fuga di un numero tanto maggiore di persone quanto più lungo e cruento diventa il conflitto o quanto più perdurano nel tempo situazioni di insicurezza, violenza e violazione dei diritti umani. Nel mondo, nel corso del 2015, sono state costrette a fuggire dalle loro case circa 34mila persone al giorno: in media 24 persone al minuto. Altri motivi di fuga sono costituiti dalle disuguaglianze economiche, dalle disuguaglianze nell’accesso al cibo e all’acqua, dal fenomeno del cosiddetto land grabbing (la sottrazione di terreni produttivi nei paesi più poveri) e dall’instabilità creata dagli attentati terroristici. Questa la situazione illustrata nel terzo Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2016 realizzato da Anci, Caritas Italiana, Cittalia, Fondazione Migrantes e Servizio Centrale dello Sprar in collaborazione con Unhcr.
Nel 2015 sono 65,3 milioni i migranti forzati nel mondo, dei quali 21,3 milioni di rifugiati, 40,8 milioni di sfollati interni e 3,2 milioni di richiedenti asilo. La Turchia si conferma il paese che ospita il maggior numero di rifugiati al mondo nel proprio territorio, registrando 2,5 milioni presenze. Seguono il Pakistan con 1,6 milioni di rifugiati e il Libano con 1,1 milioni. Rispetto invece ai paesi di origine dei rifugiati, alla fine del 2015 la Siria rappresenta il primo paese al mondo con 4,9 milioni di rifugiati. L’Afghanistan si conferma al secondo posto con 2,7 milioni; seguono la Somalia, il Sud Sudan, il Sudan, la Repubblica Democratica del Congo, la Repubblica Centrafricana, il Myanmar, l’Eritrea e la Colombia.
Nel 2015 la rotta del Mediterraneo orientale ha rappresentato la principale via di ingresso in Europa, con numeri 16 volte maggiori a quelli registrati nell’anno precedente. In Europa nel corso del 2015 sono state presentate 1.393.350 domande di protezione internazionale, delle quali il 94,9% nei 28 Paesi membri dell’Unione europea. La Germania, con 476.620 domande presentate, è il primo paese per richieste di protezione internazionale, con una crescita pari al 135% rispetto all’anno precedente. A larga distanza seguono Ungheria e Svezia, con rispettivamente 177.135 e 162.550 domande e quindi Austria con 88.180 e Italia con 84.085 richieste. Rispetto alle risposte alle domande di asilo, a fronte delle 776.160 decisioni da parte dell’Unione Europea nel 2015, il 43% (333.205) ha portato al riconoscimento di una forma di protezione internazionale.
In Italia, nel 2015, il numero dei migranti sbarcati sulle coste - quasi tutti dalla Libia - ha raggiunto quota 153.842. I minori giunti sulle coste italiane lo scorso anno sono stati 16.478, pari al 10,7% del totale dei migranti sbarcati, in diminuzione rispetto al 2014 quando erano il 15,4% dei quali cui 12.360, il 75% del totale, arrivati da soli e la restante parte in compagnia di almeno un adulto. Rispetto ai paesi di origine, nel 2015 la maggior parte dei migranti provengono dall’Eritrea con 39.162 presenze, pari al 25,4% del totale e dalla Nigeria con 22.237 persone. Nel primo semestre del 2016 i migranti sbarcati sono stati 68.876, più o meno come quelli giunti l’anno precedente nello stesso periodo, mentre a fine ottobre 2016 sono giunti a quota 159.432, ovvero più del 13% rispetto all’anno precedente dei quali 19.429 minori stranieri non accompagnati, pari al 12,1%.
A fronte di questi arrivi, nel 2015 le domande di protezione internazionale presentate in Italia sono state 83.970, +32% rispetto al 2014. Le prime cinque nazionalità di richiedenti asilo risultano essere Nigeria, Pakistan, Gambia, Senegal e Bangladesh. Nei primi sei mesi del 2016 le domande sono state 53.729, il 64% in più rispetto allo stesso periodo del 2015; le quattro nazionalità prevalenti rimangono le stesse del 2015, mentre sale al quinto posto la Costa d’Avorio.
Con riferimento alle decisioni delle Commissioni territoriali prese nel corso del 2015, su oltre 71mila istanze complessivamente esaminate in 13.780 casi è stata riconosciuta una forma di protezione internazionale. In particolare, è stato concesso lo status di rifugiato a 3.555 richiedenti mentre la protezione sussidiaria è stata accordata in 10.225 casi. Sommando inoltre le 15.768 persone alle quali è stato concesso un permesso di soggiorno per motivi umanitari, l’esito positivo delle domande risulta pari al 41,5%, in netta diminuzione rispetto al 60% del 2014. La quota maggiore di esiti positivi riguarda afghani (95,2%), ucraini (65,5%), pakistani (44,3%) e ivoriani (41,7%).

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Pubblicato il: Giovedì, 17 Novembre 2016 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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