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Migranti e credito, trend positivo

03/12/2015

Continuano a crescere i finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione da parte delle famiglie immigrate

Sono circa 2,4 milioni gli immigrati che dispongono di un conto corrente presso banche italiane e altri prestatori di servizi di pagamento. Tra il 2011 e il 2014, il numero dei conti correnti intestati ai cittadini migranti è cresciuto costantemente, con un tasso medio annuo dell’8,5%. Altri 1,2 milioni di cittadini immigrati sono titolari di carte conto, ossia carte che dispongono di un codice Iban. I dati sono forniti dal rapporto dell’Osservatorio nazionale sull’Inclusione finanziaria dei migranti gestito dal Cespi, il Centro studi di politica internazionale in collaborazione con l'Abi e finanziato dal ministero dell’Interno e dalla Commissione Europea.
Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio italiano, il 62% dei nuovi conti correnti intestati a persone di origine immigrata è al Nord, il 27% al Centro e l’11% al Sud. I dati dell’Osservatorio evidenziano che i migranti con profili finanziari evoluti - ossia coloro che presentano un’elevata familiarità col settore bancario e utilizzano almeno sei prodotti finanziari - sono più che raddoppiati, passando dal 16% del 2009 al 34% del 2014.
I prodotti più utilizzati dai migranti sono per il 70% gli strumenti di pagamento e in particolare carte prepagate, di debito e carte conto dotate di codice IBAN; per oltre il 60% i libretti di risparmio bancari e postali e per il 40% altri prodotti assicurativi.
Lo studio afferma inoltre che l’accesso al credito rappresenta un altro importante indicatore dell’inclusione finanziaria dei migranti in Italia. Nel 2014, il 26% dei correntisti immigrati dispone di una qualche forma di finanziamento presso una banca o BancoPosta, mentre l’11% è titolare di un mutuo. Continuano a crescere, infatti, i finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione da parte delle famiglie immigrate, seppure a tassi più contenuti rispetto al passato, con un incremento del 2,2%.

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Pubblicato il: Giovedì, 03 Dicembre 2015 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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