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Meno stranieri nelle piccole imprese

26/08/2013

Uno studio recente evidenzia che gli stranieri non sono più così indispensabili per la piccola impresa in Italia

E’ dello 0,6% nel primo semestre 2013 il calo dell’occupazione straniera nelle piccole e medie imprese in Italia che hanno registrato una diminuzione del meno 1,1% del totale degli occupati. E’ quanto emerge da un’indagine condotta dalla Fondazione Leone Moressa su un campione rappresentativo di oltre 1000 aziende italiane con meno di 20 addetti, che analizza le caratteristiche del mercato del lavoro straniero, evidenziandone le trasformazioni congiunturali in corso.
Secondo l’indagine, il motivo che spinge ad assumere addetti stranieri rimane ancora la loro disponibilità a svolgere mansioni meno qualificate. Gli imprenditori dichiarano però di non riscontrare particolari difficoltà se gli immigrati, per ipotesi, decidessero di lasciare l’Italia, dal momento che troverebbero tra gli italiani manodopera disponibile a svolgere tali lavori. Ma nonostante la crisi, il 94% degli imprenditori ritiene che i propri dipendenti stranieri non abbiano intenzione di lasciare l’Italia. Il 70,9% degli addetti stranieri ha attualmente un contratto a tempo indeterminato, ma per le future assunzioni questa forma è prevista solo per il 28,6% dei casi. Oltre il 43% degli stranieri occupati nelle piccole imprese lavora nel settore della produzione, mentre quasi un terzo, ovvero il 29,1%, nell’edilizia. Il numero medio dei lavoratori stranieri nelle imprese di piccole e medie dimensioni è di 1,5 addetti. La componente femminile tra gli addetti stranieri si attesta attorno al 18,3%. I lavoratori immigrati provengono principalmente da Paesi europei, di cui il 21,1% da paesi dell’Unione europea e il 39,4% da paesi extra-UE.
In quasi la metà dei casi il lavoratore straniero viene reclutato attraverso un contatto diretto, specie per compensare ancora la scarsa disponibilità dei lavoratori italiani ad effettuare mansioni meno qualificate. La maggioranza degli imprenditori richiede la conoscenza della lingua italiana e giudica il lavoro degli stranieri equivalente rispetto a quello svolto dagli italiani.

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Pubblicato il: Lunedì, 26 Agosto 2013 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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