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Mediazione interculturale, le linee guida

30/12/2009

Avviato uno specifico progetto finanziato dalla Comunità europea tramite il Fondo europeo per l’Integrazione

Arrivare ad una certificazione, riconosciuta sull'intero territorio nazionale italiano, della figura del mediatore culturale. E' questo l'obiettivo di un progetto finanziato dalla Comunità europea tramite il Fondo europeo per l’Integrazione. Il gruppo di lavoro appositamente istituito ha già elaborato le linee di “Indirizzo per il riconoscimento della figura del mediatore interculturale”. Il documento nasce dalla collaborazione e dalla condivisione fra diverse istituzioni e dall'analisi delle normative e della documentazione esistente in materia. Il testo comprende i principi fondamentali frutto delle attività di ricerca e confronto della Conferenza delle Regioni, del Cnel, dell'Isfol. “Nella società italiana – afferma una nota del ministero dell'Interno – sempre più caratterizzata da pluralismo etnico, culturale, religioso e linguistico, il riconoscimento della figura del mediatore interculturale ormai è storicamente e culturalmente necessario. La contiguità, il contatto, lo scambio, il dialogo e la potenziale conflittualità fra le differenze, infatti, rendono necessario il sostegno alla mediazione interculturale come strumento per favorire la coesione sociale, l'integrazione e la tutela delle pari opportunità nel godimento dei diritti e nella possibilità di accesso ai servizi di cittadinanza”. In Italia la mediazione interculturale è attiva da oltre 15 anni. Le certificazioni oggi esistenti hanno validità solo nei singoli contesti regionali e non sono quindi spendibili in tutto il territorio nazionale.

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Pubblicato il: Mercoledì, 30 Dicembre 2009 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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