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Le ragioni del film sulla casa

06/03/2009

La lettera pubblicata su “l’Adige” di giovedì scritta da una signora della Valle di Fassa offre lo spunto per spiegare le motivazioni che stanno alla base del progetto avviato dal Cinformi...

La lettera pubblicata su “l’Adige” di giovedì scritta da una signora della Valle di Fassa offre lo spunto per spiegare le motivazioni che stanno alla base del progetto avviato dal Cinformi di realizzare un film sul problema dell’accesso alla casa da parte dei cittadini immigrati. L’intervento della lettrice aiuta peraltro a capire quanto la questione abitativa sia sentita dalla comunità e quanto sia importante affrontare, anche sul piano della sensibilizzazione, questa problematica che tocca trentini e “nuovi trentini”. La questione abitativa – come si afferma nel Piano Convivenza elaborato dall’assessorato provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza e approvato dalla Giunta provinciale – è una priorità nell’ambito di una politica di accoglienza che non deve però innescare situazioni di “concorrenza tra poveri”. La difficoltà di accesso al mercato degli affitti è notoriamente presente anche tra la generalità dei cittadini. Per questo nel Piano si sottolinea la necessità di individuare nuovi modelli di produzione sociale, nello specifico l’azione immobiliare sociale, l’organizzazione di agenzie per la casa, il coordinamento territoriale tra differenti attori, allo scopo di portare la persona all’autonomia economica e abitativa nel più breve tempo possibile. Accanto a ciò, è importante sensibilizzare la comunità autoctona sulle difficoltà nell’accesso alla casa peculiari della condizione di straniero. In relazione alla questione sollevata dalla lettrice, il film di imminente realizzazione non riguarda il problema dell’acquisto della casa ma quello, ancora più pressante, della ricerca di una casa in affitto, di una semplice “soluzione temporanea” che per molti stranieri è già un obiettivo difficile da raggiungere. Come evidenzia una recente ricerca condotta nel 2007 dal Cinformi su questo argomento, ai problemi economici che si trovano ad affrontare normalmente anche gli italiani, come i mesi di caparra, le eventuali fideiussioni e il compenso per l’Agenzia immobiliare, per gli immigrati si aggiungono problemi di altro genere, come le difficoltà linguistiche e di conoscenza del territorio e dei suoi servizi, la mancanza di reti parentali e familiari alle quali appoggiarsi e le problematiche legate alla diffidenza e al pregiudizio nei loro confronti da parte dei proprietari immobiliari. La ricerca ci dice anche che l’accesso all’edilizia pubblica, spesso al centro dello scontro sul tema immigrazione, non è affatto sbilanciato a favore degli immigrati. Nel 2007, ad esempio, agli extracomunitari sono stati assegnati 58 alloggi pubblici contro i 517 assegnati ai comunitari. Per gli stranieri inoltre un domicilio è condizione necessaria per soggiornare e lavorare in Italia, contribuendo in tal modo all’economia del Paese. Anche di qui l’idea di sensibilizzare la comunità realizzando, in questo caso, un film. Un ulteriore strumento di comunicazione che il Cinformi mette in campo per raggiungere la comunità con un linguaggio particolarmente efficace: quello delle immagini, certo, ma anche quello dei sentimenti, spesso di frustrazione, che i cittadini immigrati provano di fronte a diffidenza e pregiudizio.

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Pubblicato il: Domenica, 02 Agosto 2009 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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