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Le migrazioni in Italia tra passato e futuro

10/02/2012

“Il futuro demografico e occupazionale dell’Italia non può essere concepito senza l’apporto degli immigrati”

“1951-2011 Le migrazioni in Italia tra passato e futuro”. Questo il titolo di una ricerca promossa dall’organizzazione internazionale per le migrazioni, Oim con il supporto del Centro studi e ricerche Idos. Lo studio, prodotto in occasione delle celebrazioni del 60° anniversario dell’Oim, è stata un'occasione per avviare una riflessione sui movimenti migratori che hanno interessato l’Italia dal 1951 a oggi.
“Gli esperti dicono che il futuro dell’Italia a livello demografico e occupazionale non può essere concepito senza l’apporto degli immigrati, spiega José Angel Oropeza, direttore dell’Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell’Oim. L’immigrazione è, quindi, meritevole di essere inquadrata come fattore strutturale”.
“Bisogna evitare – si legge tra l'altro nella ricerca dell'Oim – che la presenza immigrata, pur essendo strutturale allo sviluppo del paese, diventi una periferia virtuale, intendendo con questo termine una realtà marginale, che conta poco, 'preda' dell’esclusione. In effetti, “non essere cittadini italiani” costituisce una discriminazione di base, che può essere superata radicalmente con l’acquisizione della cittadinanza e ridimensionata in larga misura, ma non totalmente, con la concessione di diritti paritari in diversi ambiti, tra i quali a livello più alto si colloca il voto amministrativo.”

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Pubblicato il: Venerdì, 10 Febbraio 2012 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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