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Lavoro domestico, fenomeno in crescita

11/01/2017

Secondo uno studio, la spesa per le famiglie italiane è di circa 7 miliardi di euro l’anno

Sono oltre 886mila i lavoratori domestici assunti e in regola nel 2015 presso le famiglie italiane. 510mila, ovvero il 57,6%, svolgono il lavoro di colf e 375mila, il 42,4%, di assistenza agli anziani (“badanti”). Dal 2007 il numero complessivo dei lavoratori domestici è cresciuto mediamente del 42%. Considerando il progressivo invecchiamento della popolazione, si prevede che nel 2030 il fabbisogno di badanti aumenterà del 25,2% rispetto al 2016. I dati e le indicazioni emergono da uno studio realizzato dalla Fondazione Leone Moressa in collaborazione con l’Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico.
Lo studio ha l’obiettivo di mettere in evidenza il ruolo del lavoro domestico in Italia dal punto di vista delle famiglie italiane, sottolineandone l’impatto sociale e quantificando il valore economico generato. La maggior parte dei lavoratori domestici arriva dai paesi dell’Est Europa; seguono Italia, Filippine e paesi dell’America latina.
La ricerca, considerando una retribuzione media tra i 6 e i 7mila euro e un massimo di 14mila euro, quantifica una spesa per le famiglie di circa 7 miliardi di euro l’anno, di cui poco meno di un miliardo di contributi allo Stato e circa 400 milioni in Tfr. Per quanto riguarda la richiesta di lavoratori domestici, la maggioranza delle famiglie che usufruiscono di un collaboratore familiare si trova in Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Veneto e Sardegna.

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Pubblicato il: Mercoledì, 11 Gennaio 2017 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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