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Lavoratori domestici, calano gli iscritti all'INPS

02/07/2025

I dati dell'Osservatorio dell'Istituto nazionale di previdenza sociale

Nel 2024 i lavoratori domestici contribuenti all’INPS sono stati 817.403, con un decremento rispetto al 2023 pari a -2,7% (-23.036 lavoratori). Il dato arriva dallo speciale Osservatorio dell'Istituto nazionale di previdenza sociale. Il calo conferma, seppur in misura minore, un trend avviato nel 2022. Un aumento degli iscritti all'INPS era stato invece registrato nel biennio 2020-2021 in conseguenza, afferma l'Istituto, di una spontanea regolarizzazione di rapporti di lavoro per consentire ai lavoratori domestici di recarsi al lavoro durante il periodo di lockdown e dell’entrata in vigore della norma che ha regolamentato l’emersione di rapporti di lavoro irregolari.

Distribuzione territoriale
Nel 2024 la distribuzione territoriale dei lavoratori domestici in base al luogo di lavoro evidenzia che il Nord-Ovest è l’area geografica che, con il 30,7%, presenta il maggior numero di lavoratori, seguita dal Centro con il 27,6%, dal Nord-Est con il 19,9%, dal Sud con il 12,2% e dalle Isole con l’9,6%. La regione che presenta il maggior numero di lavoratori domestici, sia per i maschi che per le femmine, è la Lombardia, con 158.378 lavoratori nel 2024, pari al 19,4%, seguita dal Lazio (14,1%), dalla Toscana (8,8%) e dall’Emilia Romagna (8,5%). In queste quattro regioni si concentra poco più della metà dei lavoratori domestici in Italia. In Trentino-Alto Adige nel 2024 si contano 11.205 lavoratori domestici, dei quali 586 maschi e 10.619 femmine.

Provenienze
La composizione dei lavoratori per nazionalità evidenzia una forte prevalenza di lavoratori stranieri, che nel 2024 risultano essere il 68,6% del totale, quota che conferma il trend decrescente iniziato nel 2022. Nell’ultimo anno, infatti, il numero dei lavoratori stranieri è diminuito del -3,0% rispetto all’anno precedente; in diminuzione risultano anche i lavoratori italiani, con una flessione pari al -2,1%.
Nel 2024 l’Europa dell’Est continua ad essere la zona geografica da cui proviene la maggior parte dei lavoratori domestici con 284.689 lavoratori, pari al 34,8% del totale dei lavoratori domestici, seguiti dai 257.067 lavoratori di cittadinanza italiana (31,4%), dai lavoratori del Sud America (8,5%) e dell’Asia Orientale (5,8%). Dieci anni fa la quota di lavoratori dell’Est europeo era pari a 45,0% contro il 25,1% dei lavoratori italiani.

Badanti/colf
Si osserva per la prima volta in assoluto una prevalenza della tipologia di lavoro “Badante”, che nel 2024 interessa il 50,5% del totale dei lavoratori, contro il 49,5% della tipologia “Colf”. Dieci anni fa la quota delle colf era decisamente maggioritaria, con il 57,3% dei lavoratori. La tipologia “Colf” è prevalente tra i lavoratori italiani e quasi tutti i lavoratori stranieri, ad eccezione di quelli provenienti dall’Europa dell’Est, dall’Asia Medio Orientale, dal Nord Africa, dall’America del Sud e Centrale, in cui prevale la tipologia “Badante”.

Età
Sempre nel 2024, la classe d'età “55-59 anni” è quella con la maggior frequenza tra i lavoratori domestici, con un peso pari al 18,6% del totale, mentre il 25,7% ha un’età pari o superiore ai 60 anni e solo il 1,5% ha un'età inferiore ai 25 anni. Complessivamente nel 2024 i lavoratori domestici sotto i 45 anni rappresentano il 24,9% del totale, dieci anni fa i domestici sotto i 45 anni erano quasi la metà (42,2%).

Retribuzioni
L’analisi dei dati sulle retribuzioni nel 2024 evidenzia che la classe modale dei lavoratori domestici è quella dai 13.000 euro in poi (156.944 lavoratori pari al 19,2% del totale). La stessa situazione si verifica sia per le femmine (19,4%), che per i maschi (17,9%). Le femmine in media hanno una retribuzione più alta rispetto ai maschi. Infatti, sotto i 5.000 euro l’anno si colloca il 41,4% dei domestici maschi e il 36,8% delle femmine.

Osservatorio lavoratori domestici (sito INPS)

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Pubblicato il: Mercoledì, 02 Luglio 2025 - Ultima modifica: Giovedì, 03 Luglio 2025

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