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“La via italiana per l’integrazione”

03/02/2013

Come per gli italiani, il matrimonio è in crisi anche tra gli stranieri

Nel triennio 2009-2011 i flussi migratori verso l’Italia hanno avuto un andamento piuttosto stabile, anche se si registra un lievissimo aumento nel 2010 rispetto al 2009 e, viceversa, una lieve diminuzione nel 2011 rispetto al 2010. E’ quanto emerge dal rapporto Italia 2013 realizzato da Eurispes e presentato recentemente a Roma. Gli immigrati continuano a rappresentare l’8,2% della popolazione complessiva. La provenienza continentale degli immigrati in Italia continua ad essere perlopiù europea, anche se con una lieve diminuzione nel corso del triennio 2009-2011. Di fronte alla diminuzione della provenienza europea si ha un incremento della provenienza asiatica. Nello specifico della nazionalità degli immigrati, questi provengono in gran parte dalla Romania, dal Marocco, dall’Albania, dalla Cina e dall’Ucraina.
Le donne costituiscono circa la metà degli immigrati e la percentuale relativa ai minori registra un aumento non trascurabile, passando dal 22% del 2009 al 23,9% del 2011. Nello stesso intervallo si registra un incremento del tasso di natalità degli stranieri a fronte di una diminuzione degli italiani. Per quanto riguarda la mortalità, emerge che le morti italiane non solo sono più numerose di quelle degli stranieri, ma superano le nascite italiane. Le morti straniere, al contrario, sono molto meno numerose delle nascite di stranieri. “Ciò vuol dire – si sottolinea nel rapporto - che gli italiani sono sempre più vecchi, gli stranieri più giovani, come si può dedurre anche dalla sempre maggiore presenza di studenti stranieri nelle scuole italiane. Le iscrizioni di stranieri sono tanto più numerose, quanto più è iniziale il livello di istruzione (scuola d’infanzia e scuola primaria)”.
Il rapporto evidenzia inoltre che il matrimonio è in crisi anche tra gli stranieri. Infatti l’immigrazione ha visto il celebrarsi di numerosi matrimoni tra stranieri e misti, che nella maggioranza dei casi uniscono un uomo italiano e una donna straniera (14.215), ma questi hanno subito una diminuzione significativa nel triennio 2008-2010, proprio come quelli tra italiani.
La maggior parte dei matrimoni misti e tra stranieri si regista nelle regioni settentrionali dell’Italia (4.095), mentre al Sud si ha un numero più alto di matrimoni tra italiani. Così come per le coppie italiane, sono in aumento anche le separazioni e i divorzi tra la popolazione straniera: nel primo caso si passa dal 7,1% del 2008 all’8,1 del 2010; nel caso dei divorzi, si passa dal 6% del 2008 al 7,7% del 2010.
Gli immigrati lavoratori continuano ad essere ottimi contribuenti ed è sempre al Nord, con il 63,7%, che si concentra la maggior parte delle quote versate dell’imposta netta; seguono il Centro, con il 22,3% e il Sud e le Isole con il 14%. Nella classifica delle prime nazionalità contribuenti fra gli stranieri, al primo posto si trovano i lavoratori romeni, al secondo quelli albanesi, seguiti da quelli marocchini, da quelli svizzeri e da quelli tedeschi.

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Pubblicato il: Lunedì, 04 Febbraio 2013 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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