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La storia di Alpha

30/09/2017

In Africa ha perso i genitori e il fratello, ma grazie all'affetto di tanti qui non si sente solo

Vive a Trento da circa un anno ma Alpha Condè, 31 anni, giovane richiedente asilo, ha già vissuto in questa terra numerose esperienze, soprattutto di volontariato in diversi settori. In attesa di presentarsi davanti alla Commissione che dovrà valutare la sua domanda di protezione internazionale, Alpha si impegna con assiduità per prepararsi “un futuro” in questo Paese.
Alpha è dovuto scappare dalla Guinea per mettere in salvo la propria vita, a rischio a causa di un conflitto etnico nel quale ha perso i genitori e il suo unico fratello di sedici anni. Prima di questa tragedia, ha avuto una vita relativamente normale. Dopo la laurea in economia e finanza, ha lavorato come commercialista presso un’azienda di trasporti; poi è stato responsabile del marketing per una società di comunicazioni e infine responsabile della logistica presso una società coreana che si occupava di pesca. La mamma era casalinga e il papà docente di matematica all’Università della capitale della Guinea, Conakry.
Il viaggio del giovane migrante, profondamente provato per la perdita dei famigliari e per la violenza cui aveva assistito, ha avuto come tappe prima il Mali e poi la Libia. Proprio in Libia Alpha ha conosciuto ancora, questa volta sulla propria pelle, la violenza. È stato venduto a una persona possidente per la quale doveva lavorare; poi, per diversi giorni, ha conosciuto le carceri libiche. Dopo la Libia, il “viaggio della speranza” e l'angoscia di trovarsi in balìa delle acque del Mediterraneo su un barcone o, meglio, una “carretta del mare”. Infine una volta sbarcato sulle coste italiane, lo ha assalito il timore di trovarsi in un mondo a lui sconosciuto che si apriva davanti ai suoi occhi e che doveva per forza affrontare.
Solo dopo pochi giorni trascorsi a Trento, dove è arrivato nell'ottobre del 2016, ha cominciato ad acquisire fiducia nelle persone e capire che, finalmente, si trovava al sicuro. Nonostante il dramma familiare vissuto in Africa, non si sentiva “orfano” poiché aveva attorno a sé la gente trentina, tanto che Alpha afferma con convinzione di aver trovato, in Trentino, una “buona strada”.
Ha iniziato a percorrerla con i corsi di percussioni africane organizzati dall’associazione La Savana onlus. A una festa ha conosciuto il “Coro Bella Ciao” di Trento, che col tempo lo ha “adottato”. Per quattro mesi ha frequentato le prove prima di salire sul palco assieme ai membri del coro e partecipare a varie iniziative. Grazie al coro, ha imparato meglio la lingua italiana e ha cominciato a conoscere questo Paese. Ma Alpha è anche uno dei giocatori della squadra di richiedenti asilo di Aquila Basket creata nell’ambito del progetto “Basketball: a world in a word”. Il team sosterrà – ci spiega con entusiasmo Alpha – delle partite anche fuori Trento.
Il giovane originario della Guinea si è dato molto da fare anche per acquisire delle competenze sul piano lavorativo in Trentino, partecipando a varie iniziative di volontariato. Nella primavera di quest’anno (2017), curriculum in tasca, ha bussato alle porte di varie aziende del territorio. La sua determinazione è stata notata dal Banco Alimentare, per il quale ha svolto del volontariato assieme ad altre persone; poi il corso formativo di un mese presso la Croce Rossa di Pergine Valsugana, diventando volontario CRI.
Oggi Alpha frequenta fra l'altro i corsi di italiano e per cinque ore al giorno è volontario presso la cooperativa “La Ruota” come assistente a bordo di un mezzo che trasposta persone disabili. Con tanto entusiasmo il giovane ci parla anche del progetto che si svolgerà in cinque scuole e licei del Trentino nell’ambito del quale racconterà l’Africa e la sua storia.
Una delle attività che sta svolgendo presso la residenza Fersina, dove Alpha è accolto, è l’insegnamento di nozioni di informatica ad altri giovani richiedenti protezione internazionale. Alpha è anche l’ideatore del logo scelto per la stessa residenza Fersina e utilizzato nelle diverse iniziative di dialogo, incontro e sensibilizzazione.
Guardando al futuro e in particolare ai progetti di lavoro, Alpha per ora mette da parte ogni ambizione e particolare desiderio, convinto che ogni lavoro, in questa fase, vada più che bene. È molto deciso anche rispetto alla scelta di restare o andare a vivere in un altro Paese; vorrebbe visitare altri Stati europei ma è in Italia, il Paese che lo ha accolto, che intende progettare e vivere la propria vita.

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Pubblicato il: Martedì, 26 Settembre 2017 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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