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La percezione dell’immigrazione

14/03/2011

Gli “anziani” i più “preoccupati”; i giovani temono invece la disoccupazione

La questione immigrazione “preoccupa” oltre un italiano su due (55,1 per cento) e viene al terzo posto dopo disoccupazione e criminalità tra i timori dei cittadini. Dall’altro lato però emerge un’alta disponibilità a condividere con chi non è italiano la propria vita (dal vicinato alla scuola) e il riconoscimento dell’importante ruolo svolto in ambito economico.
Sono alcuni dei dati che emergono da un sondaggio svolto dalla Fondazione Leone Moressa, che ha rivolto alcune domande a 600 italiani per sondare il loro grado di apertura verso gli immigrati presenti nel territorio, sia dal punto di vista economico che socio-culturale.
Stando alle risposte degli intervistati, dopo disoccupazione e criminalità la presenza straniera in Italia desta le maggiori preoccupazioni tra gli italiani. Il 55,1% degli intervistati ritiene molto o abbastanza preoccupante il fenomeno dell’immigrazione. In particolare, sono i cittadini più “anziani” ad esprimere la maggiori riserve in merito (quasi sei su dieci). Al contrario, i giovani sembrano essere meno “preoccupati” (48,3%), temono di più la disoccupazione e dimostrano una maggiore sensibilità rispetto alle questioni ambientali.
Istruzione, assistenza sanitaria e lavoro sono le condizioni che secondo gli italiani dovrebbero essere garantite agli immigrati per incentivare e sostenere il “processo di integrazione”. Alloggio, ricongiungimento familiare, sostegno economico e libertà di culto sono ritenuti invece fattori secondari.
In generale, gli intervistati sono molto d’accordo nell’affermare che gli stranieri occupano quelle posizioni lavorative che gli italiani ormai rifiutano.
Infine metà degli intervistati non condivide il pregiudizio secondo cui gli stranieri toglierebbero lavoro agli italiani o sarebbero la causa principale dei problemi di sicurezza e di ordine pubblico.

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Pubblicato il: Lunedì, 14 Marzo 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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