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L'aquila, obiettivo integrazione

22/07/2009

A poche settimane dalla firma del protocollo che ha istituito il gruppo di lavoro incaricato di elaborare un Piano per la Convivenza per la Provincia dell’Aquila...

A poche settimane dalla firma del protocollo che ha istituito il gruppo di lavoro incaricato di elaborare un Piano per la Convivenza per la Provincia dell’Aquila sulla scia di quello approvato dalla Giunta provinciale trentina, già cominciano ad assumere forma – e sostanza – i primi interventi previsti dal documento. Provincia dell’Aquila, Provincia autonoma di Trento - attraverso l’assessore alla Convivenza Lia Giovanazzi Beltrami - e Ministero dell’Interno hanno infatti firmato una convenzione per dare vita, grazie a finanziamenti dello Stato e dell’Unione europea, a due elementi fondamentali del Piano: da un lato la nascita di un Centro informativo per l’immigrazione (che si occuperà tra l’altro dell’l’indispensabile monitoraggio del fenomeno migratorio sul territorio aquilano); dall’altro un Centro interculturale per favorire l’incontro e il confronto fra cittadini italiani e stranieri, fra aquilani e “nuovi aquilani”. Ma facciamo un passo indietro. In provincia dell’Aquila dopo il sisma è nato il Coordinamento “Ricostruire Insieme”, che riunisce diverse realtà del terzo settore e del privato sociale collaborando con tutte le componenti sociali, istituzionali e le diverse comunità di immigrati presenti sul territorio. “Ricostruire Insieme” è diventato subito operativo con iniziative che vanno nella direzione dell’informazione e della coesione. Dal dialogo prima e dalla collaborazione poi fra il Coordinamento, il Centro informativo per l’immigrazione della Provincia autonoma di Trento, la Provincia dell’Aquila, la Prefettura dell’Aquila e il Ministero dell’Interno si è sviluppato il Piano Convivenza, prendendo spunto dall’analogo documento adottato in Trentino. Il Centro informativo per l’immigrazione e il Centro interculturale saranno quindi le prime risposte operative previste dal Piano. Perché un Centro informativo per l’immigrazione a L’Aquila? Il terremoto, accanto al pesante bilancio delle vittime, ha reso pressoché “indecifrabile” la reale presenza degli immigrati sul territorio. Archivi, banche dati e documenti sono finiti sotto le macerie e con essi ogni riferimento certo per definire il quadro socio-demografico della popolazione straniera nella provincia dell’Aquila, necessario per progettare gli interventi in materia di convivenza e integrazione nella comunità locale. Gli ultimi dati disponibili risalgono al 2007, quando le presenze straniere in Abruzzo ammontavano a circa 60.000 persone residenti, il 30% delle quali a L’Aquila. Il dato attuale, però, è tutto da verificare. Non solo. La distruzione dei documenti causata dal terremoto ha reso ancora più difficile la già complessa gestione burocratica del fenomeno migratorio e molti stranieri si sono trovati in una situazione di totale incertezza. Una confusione che tocca tutti gli aspetti legati alla presenza sul territorio dei cittadini immigrati: dal soggiorno all’assistenza sanitaria, dal lavoro ai ricongiungimenti familiari. Di qui la necessità di creare un Centro informativo per l’immigrazione capace di fornire una risposta a queste esigenze dialogando con tutti i soggetti istituzionali e non che a vario titolo si occupano del fenomeno. Ma il Piano Convivenza per la Provincia dell’Aquila intende rispondere alla presenza dei cittadini immigrati anche sul piano dell’integrazione e, come dice il Piano stesso, sul piano della convivenza. Una strada praticabile prestando particolare attenzione alla qualità della vita di relazione degli stranieri. Ciò soprattutto dopo il sisma, che ha distrutto tra l’altro anche punti di riferimento stabili per i cittadini immigrati come per quelli italiani: scuole, amici, relazioni parentali, luoghi ricreativi. Prima del terremoto, gli interventi a favore dei non italiani e della loro integrazione nella comunità erano promossi in modo sporadico e non coordinato da varie associazioni ed enti locali che si trovavano di fronte a una situazione molto disomogenea all’interno dello stesso territorio provinciale. Il sisma ha accentuato la dispersione di comunità e famiglie, compresi diversi minori fra i quali molti stranieri. E’ nata quindi l’idea di un Centro interculturale, partendo dalla constatazione che tante famiglie di nazionalità diverse, soprattutto in questo momento, non hanno possibilità di incontrarsi fra loro e hanno bisogno di aiuto per il loro inserimento sociale. Il Centro sarà un luogo dove si incontreranno bambini, giovani e adulti. Sono previste attività e seminari in settori che abbracciano arte, spettacolo, lingua e cultura, edilizia ed energie alternative, turismo solidale e servizi alla persona. Insomma, un Centro per promuovere l’integrazione dei “nuovi aquilani” con programmi ed attività di accoglienza innovativi attraverso il coinvolgimento della società ospitante nel processo di integrazione. Verrà avviata, tra l’altro, una serie di iniziative con l’obiettivo di riqualificare la manodopera presente sul territorio per la ricostruzione dopo il terremoto; particolare attenzione verrà prestata anche al settore del lavoro domestico, con un seminario rivolto alle assistenti familiari.

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Pubblicato il: Lunedì, 17 Agosto 2009 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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