12/01/2012
Riccardi ne ha parlato nell'audizione presso la Commissione Affari costituzionali della CameraL'“agenda” di Andrea Riccardi
“L'immigrazione oggi è una questione capitale che richiede una riflessione attenta e cauta rispetto a quello che è l'interesse nazionale”. Con questa premessa il ministro alla Cooperazione internazionale e all'integrazione Andrea Riccardi ha introdotto la propria agenda delle priorità nel corso dell'audizione tenutasi ieri, 11 gennaio, presso la Commissione Affari costituzionali della Camera.
Italiani e “nuovi italiani”
Il ministro ha sottolineato la necessità, in termini di “macro-visione”, di una maturazione o meglio di un nuovo valore del termine “integrazione”. Riccardi ha aggiunto di “non essere un patito che brucia incenso al multiculturalismo. Io mi riconosco – ha detto – in un programma di integrazione”. C'è il rischio – ha aggiunto – di una separazione fra cittadini italiani e stranieri in alcune aree urbane; è un rischio che riguarda ogni sfera generazionale. Serve un percorso che parte dalla scuola e arrivi agli anzini per favorire contatto e conoscenza reciproca. Per questo vanno messe in atto specifiche iniziative coinvolgendo gli enti locali. Integrazione, sicurezza, accoglienza e legalità – ha affermato poi il ministro – sono condizioni necessarie per creare una convivenza positiva, una convivenza civile. Ma una convivenza civile ha bisogno di regole condivise.
Crisi economica e immigrazione
La crisi economica – ha detto il ministro - e la conseguente perdita di posti di lavoro potrebbe portare nel circuito dell'irregolarità circa 350mila persone. I cittadini stranieri possono perdere il lavoro - ha affermato - ma come possono restare sul territorio nazionale e cercare una nuova occupazione se il loro permesso dura sei mesi? Riccardi ha quindi affermato di voler assumere, di concerto con il Viminale, opportune iniziative. Il rischio – ha detto – è anche di perdere uomini, donne e lavoratori che hanno fatto già un importante cammino nel percorso di integrazione.
I costi aggiuntivi per i permessi di soggiorno
In questo campo le intenzioni del ministro Riccardi, rispetto alle prime notizie in tal senso della scorsa settimana, sembrano essere oggi più concrete. Nei giorni scorsi si parlava infatti di una approfondita riflessione sull'argomento; ora Riccardi afferma che verrà individuata una “equilibrata soluzione” per i costi aggiuntivi per i permessi di soggiorno che entreranno in vigore dal prossimo 30 gennaio.
L'emergenza umanitaria Nord Africa
Per quanto riguarda i richiedenti protezione internazionale provenienti dalla Libia, Riccardi ha sottolineato che è necessario predisporre opportune procedure, ove persistano le esigenze umanitarie, per un rinnovo dei titoli di soggiorno. Ho motivo di credere – ha specificato il ministro – che una parte di queste persone vorrà tornare in Libia quando la situazione si sarà stabilizzata.
La cittadinanza
Un governo tecnico – ha detto Riccardi – non si fa promotore di un disegno di legge sul tema cittadinanza. Noi stiamo studiando le proposte di legge elaborate sinora. Il discorso della cittadinanza, con particolare riferimento ai bambini stranieri – ha affermato il ministro – dev'essere qualcosa che matura nel Parlamento perchè dev'essere qualcosa che matura nel Paese.